Prosegue la visita in Thailandia del vescovo Antonio Mattiazzo e del direttore del Centro missionario diocesano don Gaetano Borgo.
Nella giornata di mercoledì 15 gennaio la visita si è concentrata a Chiang Mai con le tappe alla Cattedrale del Sacro Cuore e al vicino cimitero dove riposa padre Sandro Bordignon dei padri del Pime, nativo di San Zeno di Cassola, tragicamente morto nel 2004; don Bordignon è stato il primo ad accogliere i fidei donum del Triveneto e a introdurli in questa nuova missione.
La visita è proseguita per Chae Hom, dove operano i fidei donum padovani don Bruno Rossi e don Raffaele Sandonà e il fidei donum bellunese don Bruno Soppelsa. Un viaggio lungo circa 170 km per gran parte all'interno della foresta di tek e bambù. A Chae Hom il Centro Maria Regina della Pace, dove ha anche sede la parrocchia, ospita ragazzi e ragazze di scuole medie e superiori provenienti dai villaggi dove non c'è scuola.
Nel pomeriggio il vescovo Antonio ha visitato la casa delle suore di Giovanna Antida di Touret, dedite all'attività pastorale dei villaggi del distretto di Wangnua.
Nella giornata di oggi, giovedì 16 gennaio, la meta del mattino è stato il villaggio di Mae Caem, dove c'è il piccolo Centro San Paolo: si ospitano i ragazzi Lahu di un altro villaggio che convive con il traffico della droga sintetica. «L'accoglienza e l'incontro sono semplici ' scrive don Borgo ' fatto di gesti e sorrisi, c'è una comunicazione particolare, non fatta di parole, ma di un'amicizia di sguardi. Insieme entriamo nella piccola cappella, intonano un canto in lingua Lahu, ascoltiamo questa preghiera che parte dal cuore! Il vescovo Antonio regala alcune parole che sanno di felicità, e racconta di Gesù che si è fatto vicino a tutti noi. Man mano che la traduzione di don Bruno si realizza, i ragazzi regalano un abbraccio di sorrisi al vescovo».
Il centro di Chae Hom con la sua opera coordina e fa sussistere altri piccoli centri come questo con varie attività per i ragazzi.
La visita prosegue con il pranzo insieme alle suore saveriane che seguono alcuni villaggi delle montagne: sr. Juanita segue l'evangelizzazione, sr. Betti fa crescere un gruppo di giovani e sr. Agnese segue gli ammalati nella riabilitazione.
«L'incontro è fraterno - racconta il direttore del Centro missionario diocesano - molte domande sul dialogo, su come anche la chiesa locale stia elaborando un pensiero teologico, su come il dialogo che può nascere da una ricerca comune sia importante, e si evidenzia la necessità che i missionari siano preparati anzitempo a dialogare ad addentrarsi nei vari concetti per capire le loro conoscenze e quale approccio assumere di fronte a certi concetti come perdono, la morte, la creazione etc».
Il vescovo Antonio interviene con parole che fanno riflettere ci racconta don Gaetano: «è una missione agli avamposti ' dice il vescovo ' , è una sfida a livello di Chiesa, ci sono problematiche fondamentali affrontate anche dal documento Ecclesia in Asia, il magistero ha spinto che siano aperte delle strade di approfondimento, c'è necessità di concretizzare. Iniziare per esempio dalla liturgia, partire dall'arte... è necessaria un'inculturazione una incarnazione».
La visita proseguirà domani, venerdì 17 gennaio, con la visita ad altri villaggi e alla parrocchia di Lamphun dove opera don Attilio de Battisti, fidei donum della Diocesi di Padova. Quindi sabato 18 gennaio il vescovo Antonio e il vescovo di Chiang Mai concelebreranno la santa messa e benediranno la casa-monastero dei Benedettini.
Sul sito della Diocesi di Padova la notizia del viaggio è in continuo aggiornamento con il diario di don Gaetano Borgo, le foto e i video che giungono dalla Thailandia.
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