Il vescovo ha nominato nuovo direttore della Biblioteca Antica del Seminario vescovile la d.ssa Giovanna Bergantino.
Giovanna Bergantino, che prende il testimone da don Riccardo Battocchio, direttore dal 2004, da molti anni è attiva in Seminario, prima per la catalogazione dei libri antichi (dal 2001) poi anche come bibliotecaria (dal 2012).
Per la prima volta nei suoi trecento anni di storia la Biblioteca del Seminario sarà affidata alle cure di un laico, una donna che, dopo la laurea a pieni voti in lettere e filosofia con indirizzo archeologico presso l’Università degli Studi di Padova (nel 1999), ha maturato una specifica competenza nell’ambito della catalogazione, tutela, conservazione e valorizzazione dei “libri antichi”, ossia dei manoscritti e dei volumi stampati con caratteri mobili dalla metà del XV alla metà del XIX secolo.
Giovanna Bergantino è nata a Vico del Gargano (Foggia) e subito dopo gli studi liceali si è trasferita a Padova. Sposata, con due figli, vive ad Albignasego (Pd). Il suo percorso post-laurea è proseguito con la partecipazione a un Master europeo per la formazione del docente bibliotecario e a molti altri corsi di perfezionamento. Oltre che presso la Biblioteca del Seminario, Giovanna Bergantino ha lavorato alla Biblioteca Civica di Padova e alla Biblioteca Capitolare di Padova.
Dagli anni immediatamente successivi al trasferimento del Seminario nell’ex-monastero di Santa Maria in Vanzo, voluto da san Gregorio Barbarigo e attuato nel 1670, la Biblioteca è stata retta da illustri figure del clero padovano (e non solo padovano): Francesco Canale (colui che promosse l’acquisto, nel 1720, della prestigiosa collezione di libri di Alfonso Alvarotti), Egidio Forcellini, Clemente Sibiliato, Giovanni Pizzati, Andrea Coi, Giuseppe Valentinelli (che in seguito passerà a dirigere la Biblioteca Marciana di Venezia), Sebastiano Serena, Ireneo Daniele, Pierantonio Gios e Riccardo Battocchio.
La nomina di Giovanna Bergantino conferma il desiderio del Seminario e della Diocesi di impegnarsi in questo particolare ma fondamentale ambito dell’attività culturale, lungo la strada aperta fin da quando, nell’ottobre del 1950, il vescovo Girolamo Bortignon inaugurò le nuove (per allora) sale di consultazione, favorendo così una più ampia apertura agli studiosi provenienti da tutto il mondo, come attestano fino a oggi i registri di ingresso degli utenti.
In anni recenti si sono anche moltiplicate le occasioni di visita guidata alla Biblioteca del Seminario, sia per classi di studenti di diversa età (dalla scuola primaria all’università), sia per gruppi interessati a scoprire e gustare un luogo ricco di memoria e di vivaci iniziative.
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La Biblioteca Antica del Seminario custodisce e mette a disposizione degli studiosi un patrimonio librario molto importante, per il numero e la qualità: 1.155 manoscritti (tra cui 224 codici latini medievali miniati e alcuni codici greci ed ebraici), 483 incunaboli (libri stampati nel XV secolo), 11.000 libri del Cinquecento, 14.000 libri del Seicento e ca. 40.000 libri stampati dal 1701 al 1830.
Grazie ad alcuni progetti attuati in collaborazione con la Regione Veneto e con l’Università, grazie soprattutto al sostegno della Fondazione Cariparo, la maggior parte dei volumi manoscritti e a stampa è stata catalogata informaticamente e le notizie relative a ciascun libro si possono trovare con i cataloghi on-line. Di alcuni libri è stata anche realizzata una copia digitale accessibile a tutti tramite l’apposita banca dati (Phaidra) dell’Università.
Dal 2008 i fondi moderni della Biblioteca del Seminario hanno trovato posto nella Biblioteca della Facoltà Teologica del Triveneto.
Per altre informazioni: www.bibliotecaseminariopda.it
CS 134/2019