cs 87/21 Sulla questione sollevata dal Gazzettino con l’articolo “Padova, monaca no vax ‘denunciata’ al vescovo dal fratello medico”

In riferimento a quanto pubblicato oggi – mercoledì 1 settembre 2021 – dal quotidiano Il Gazzettino – dal titolo Padova, monaca no vax “denunciata” al vescovo dal fratello medico”, si riportano di seguito i passaggi della risposta inviata al dottor Primo Brugnaro dal direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova, don Daniele Longato, nelle parti che vanno a sostanziare la posizione della Chiesa padovana.

In merito all’appello a vaccinarsi don Daniele Longato sottolinea: «il vescovo stesso in prima persona (ma anche altri rappresentanti della Diocesi), in varie occasioni, si è espresso per questa scelta responsabile nei confronti di se stessi e degli altri e la Diocesi ha periodicamente informato parroci e realtà religiose afferenti alla Diocesi della necessità di attenersi scrupolosamente alle indicazioni date dal governo, di rispettare norme relative a comportamenti da assumere, distanziamenti, utilizzo di dispositivi di protezione dal contagio (mascherine, gel…)».

Per quanto riguarda il vaccino il portavoce del vescovo ricorda che da parte della Chiesa «il richiamo può essere esclusivamente alla responsabilità personale di ciascuno» e che la Diocesi da parte sua esorta «a comportamenti responsabili e al rispetto delle normative vigenti».

Viene inoltre valorizzata la disponibilità a vaccinarsi espressa proprio oggi pubblicamente, sulle pagine del Gazzettino da suor Angela Brugnaro.

«La situazione che stiamo vivendo – conclude don Longato – è molto complessa e delicata e ciascuno di noi è chiamato a un sussulto di responsabilità, anche per evitare che il conflitto prevalga sul buonsenso e sulla ricerca di un percorso che ci porti serenamente tutti fuori dalla pandemia. Ci preoccupa, infatti, la carica di conflittualità che sta assumendo il confronto tra le diverse posizioni in merito al vaccino e ad altre disposizioni e ci auguriamo che si possa trovare una strada di tutela della salute che sia rispettosa dei diritti personali e collettivi senza derive estreme e violente».

 

cs 87/2021

Padova, 1 settembre 2021