«Con il tempo dell'Avvento diamo inizio a un nuovo Anno Liturgico. Il suo contenuto e la sua finalità è di offrirci una sorgente, una forza divina per ricevere la salvezza operata da Cristo, vale a dire la liberazione dal male e il rinnovamento della vita. La Liturgia non è separata dalla vita; ma assume la vita e le infonde una linfa divina». Con queste parole inizia il messaggio per l'Avvento 2013 del vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, pubblicato integralmente sul settimanale diocesano la Difesa del popolo di domenica 1 dicembre 2013 e sul sito diocesano, all'indirizzo www.diocesipadova.it
Un messaggio che concentra l'attenzione sulla venuta di Cristo, cuore del tempo di Avvento. Venuta di Cristo che è triplice, ricorda il vescovo: «quella storica; quella presente; quella finale che segnerà la conclusione della storia». In particolare mons. Mattiazzo si sofferma sulla venuta ultima che spesso viene 'dimenticata' e sul significato del verbo utilizzato: venire e non ritornare. «Ritorna uno che è assente; ma Gesù non è assente; è presente tra noi in modo velato, invisibile ma reale; la venuta finale sarà, invece, gloriosa e tutti lo vedranno (') È importante comprendere il senso profondo della venuta gloriosa di Cristo, perché getta luce sul valore della nostra vita presente, sulle nostre scelte e sul vero progresso. Con la venuta gloriosa di Cristo ci sarà la rivelazione di quello che rimane nascosto, del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto nel corso della nostra vita e della storia (...) Prendere sul serio e attendere la venuta gloriosa di Cristo e il giudizio che pronuncerà non è affatto distogliere lo sguardo da questa vita e dalle nostre responsabilità attuali. Tutt'altro. È invece una salutare provocazione ad accogliere con fede il Natale di Cristo nel tempo presente, è incentivo a sviluppare i talenti che abbiamo ricevuto, a compiere il bene e combattere il male per non essere disapprovati e condannati».
L'attesa della venuta gloriosa di Cristo ' sottolinea il vescovo ' è impregnata di speranza «che infonde sostegno, pazienza e coraggio nelle immancabili prove e sofferenze della vita» e la speranza è alimentata e mantenuta viva dalla preghiera e dalla celebrazione eucaristica.
Inoltre «la speranza del Regno di Dio ci sollecita a coltivare la carità e le opere di carità. L'educazione alla carità è dimensione integrante dell'Iniziazione cristiana»; da qui il collegamento con il nuovo cammino di Iniziazione cristiana che la Diocesi ha intrapreso e anche l'invito agli operatori della carità ad «accompagnare attivamente i ragazzi per mostrare la carità vissuta e formarli alla carità».
Infine il vescovo rilancia anche per l'Avvento l'iniziativa 'Un attimo di pace': «una proposta intesa a vivere questo tempo con intensità spirituale e a scoprire il senso bello e profondo della presenza di Cristo».
In allegato il messaggio integrale.
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