«Beati gli operatori di pace»

 

Pace in tutte le terre ' «Beati gli operatori di pace» è il filo conduttore della Marcia diocesana Insieme per la Pace edizione 2013 promossa da Diocesi di Padova, Azione cattolica, Acli, Agesci, Csi, Comunità di Sant'Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, con il sostegno di Fuci, Movimento dei Focolari, Agesci, Masci che si svolgerà martedì 1 gennaio 2013 a Padova in coincidenza con la Giornata mondiale per la pace. La marcia ha il patrocinio del Comune di Padova.
 
Anche quest'anno filo conduttore dell'iniziativa che coinvolge migliaia di persone è il tema del messaggio di papa Benedetto XVI per la 46a Giornata Mondiale della Pace: «Beati gli operatori di pace». Un testo articolato e complesso che è stato banalmente sintetizzato ad alcune note polemiche poco contestualizzate. Il messaggio trova fondamento in quelle beatitudini che ' ricorda il pontefice ' «sono promesse» e non raccomandazioni morali. «La beatitudine consiste, piuttosto, nell'adempimento di una promessa rivolta a tutti coloro che si lasciano guidare dalle esigenze della verità, della giustizia e dell'amore».
E in particolare quella scelta ' Beati gli operatori di pace ' per questa giornata della Pace ricorda che «la pace è dono messianico e opera umana ad un tempo» in quanto «presuppone un umanesimo aperto alla trascendenza [']. L'etica della pace è etica della comunione e della condivisione. È indispensabile, allora, che le varie culture odierne superino antropologie ed etiche basate su assunti teorico-pratici meramente soggettivistici e pragmatici, in forza dei quali i rapporti della convivenza vengono ispirati a criteri di potere o di profitto, i mezzi diventano fini e viceversa, la cultura e l'educazione sono centrate soltanto sugli strumenti, sulla tecnica e sull'efficienza. Precondizione della pace è lo smantellamento della dittatura del relativismo e dell'assunto di una morale totalmente autonoma, che preclude il riconoscimento dell'imprescindibile legge morale naturale scritta da Dio nella coscienza di ogni uomo».
 
Operatori di pace ' ricorda il pontefice ' sono «coloro che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente. La vita in pienezza è il vertice della pace. Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita». E per essere autentici operatori di pace «sono fondamentali l'attenzione alla dimensione trascendente e il colloquio costante con Dio ['] Così l'uomo può vincere quel germe di oscuramento e di negazione della pace che è il peccato in tutte le sue forme: egoismo e violenza, avidità e volontà di potenza e di dominio, intolleranza, odio e strutture ingiuste».
E ancora «L'operatore di pace, secondo la beatitudine di Gesù, è colui che ricerca il bene dell'altro, il bene pieno dell'anima e del corpo, oggi e domani. Da questo insegnamento si può evincere che ogni persona e ogni comunità ' religiosa, civile, educativa e culturale ', è chiamata ad operare la pace. La pace è principalmente realizzazione del bene comune delle varie società, primarie ed intermedie, nazionali, internazionali e in quella mondiale. Proprio per questo si può ritenere che le vie di attuazione del bene comune siano anche le vie da percorrere per ottenere la pace».
 
Non mancano poi cenni e approfondimenti riguardanti la situazione internazionale attuale e la necessità, per costruire la pace, di attuare un nuovo modello di sviluppo e di economia che sia «integrale, solidale e sostenibile». Come pure «Per uscire dall'attuale crisi finanziaria ed economica ' che ha per effetto una crescita delle disuguaglianze ' sono necessarie persone, gruppi, istituzioni che promuovano la vita favorendo la creatività umana per trarre, perfino dalla crisi, un'occasione di discernimento e di un nuovo modello economico».
Ma ricorda il papa, c'è una crisi ben più grave ed è la «crisi alimentare».
 
Infine dal pontefice arriva l'invito a un'azione educativa e pedagogica riguardo alla pace, coltivando «la passione per il bene comune della famiglia e per la giustizia sociale, nonché l'impegno di una valida educazione sociale».
Il compito educativo coinvolge la famiglia e le comunità, le istituzioni culturali, scolastiche ed universitarie; nella situazione attuale è necessario anche un supporto nuovo di pensiero e di sintesi culturale. Ma in primis bisogna «insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza».
 
Su questa linea si muoverà la Marcia Insieme per la pace che inizierà martedì 1 gennaio 2013 con l'incontro alle ore 15.30 nella chiesa di Santa Sofia dove ci sarà un momento di riflessione con due testimonianze: quella della Comunità Papa Giovanni XXIII per le loro realtà di casa-famiglia e quella della Comunità di Sant'Egidio sui 20 anni di pace in Mozambico (1992-2012) a esempio concreto di una pace possibile.
Il corteo si avvierà quindi verso il Municipio dove farà tappa per dare il senso di un coinvolgimento dell'impegno per la pace che riguarda tutti i cittadini. Qui ci sarà il saluto delle istituzioni, la lettura dell'appello per la pace e il lancio dei palloncini da parte dei bambini in segno di una pace che coinvolge tutte le terre. Novità di quest'anno: ogni bimbo avrà due palloncini colorati, uno da lasciar volare via e uno da scambiare, in modo da rendere ancora più vivo il significato di una pace da diffondere nel mondo vicino e nel mondo apparentemente più lontano. Infine il corteo della Marcia giungerà alla chiesa di San Francesco dove alle ore 17.30 il vescovo mons. Antonio Mattiazzo celebrerà la santa messa. Le offerte raccolte saranno devolute al Fondo Straordinario di Solidarietà per il lavoro.
Prima della celebrazione sarà possibile firmare all'appello per la pace con cui ciascuno può manifestare la propria solidarietà al messaggio della Giornata mondiale per la pace e rinnovare il proprio «impegno ad essere autentici 'operatori di pace', mentre ricordiamo tutte le vittime della guerra, del terrorismo e di ogni forma di violenza diffusa in tanti angoli del mondo. Insieme ai tanti amici che ci sostengono, noi ci impegniamo a compiere ogni giorno gesti di pace e di riconciliazione per abbattere ogni muro di divisione. Così, all'inizio di un nuovo anno, rinnoviamo il nostro impegno a lavorare per costruire PACE IN TUTTE LE TERRE».
 
 
CS 244/2012
Padova, 28 dicembre 2012

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