Cittadini di questo mondo. Cattolici a confronto con la nuova legge elettorale e l’impegno civile

 

È forte l'attenzione sull'impegno civile oltre che politico dei cattolici da parte della Diocesi di Padova sia attraverso la Pastorale sociale e del lavoro, sia attraverso le numerose voci laiche che appartengono alle aggregazioni laicali o ad associazioni culturali.

Dopo l'avvio dell'anno formativo della Scuola di Formazione all'impegno sociale e politico della Diocesi, lo scorso 6 ottobre, altri due appuntamenti aperti al pubblico mettono a tema la responsabilità dei cittadini in primis e dei cittadini cristiani, sostengono la lettura critica della storia e del mondo contemporaneo, confrontano posizioni per essere cittadini di questo mondo.

 

Il senso di queste iniziative ' commenta don Marco Cagol, delegato vescovile per la Pastorale sociale e del lavoro ' lo si ritrova nelle parole della Gaudium et Spes - Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. La loro comunità, infatti, è composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti. Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia - In queste parole del Concilio Vaticano II sta il senso profondo e ultimo delle proposte che offriamo».

 

Il primo incontro è per lunedì 15 ottobre, alle ore 20.45, nella sala Cardinal Callegari di via Curtatone e Montanara a Padova, con Riannodare i fili. Per la dignità della politica e la responsabilità nella cittadinanza. Coordinato da Forum 2028, la serata vede la partecipazione di numerose associazioni cattoliche (Azione cattolica, Csi, Acli, Agesci, Movimento politico per l'unità) oltre a Ctg, Confcooperative, La Difesa del popolo e la Pastorale sociale e del lavoro.

A partire dai dati dell'indagine Acli-Ipsos su 'I cattolici nella politica italiana', pubblicata lo scorso settembre, si confronteranno i senatori Paolo Giaretta e Maria Elisabetta Casellati, il segretario generale di Coldiretti Franco Pasquali, coordinatore nazionale di Retinopera e Gennario Iorio, docente di sociologia a Salerno e rappresentante di Umanità nuova presso Retinopera.

L'introduzione e la presentazione dei dati sono a cura di Gianni Saonara, presidente di Forum 2028, e Marco Ferrero, presidente Acli Padova. Il dibattito, coordinato dal direttore del settimanale diocesano Guglielmo Frezza, sarà concluso dalle considerazioni di don Marco Cagol.

 

«Su questi temi ' ricorda il delegato per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Padova '

si sono espressi fin dal 2010 i Cattolici italiani riuniti a Reggio Calabria, che evidenziavano quattro grandi problemi per i quali urgeva una soluzione». Nel documento finale si leggeva infatti: «Fortemente condivisa è la necessità di completare la transizione politico-istituzionale, perché il rischio è veder progredire i ricchi e i capaci e lasciar indietro i poveri, i giovani o i non qualificati. Occorre salvaguardare la democrazia: interessano riforme che mettano al centro i cittadini-elettori, che ne facciano i decisori finali della competizione propria della democrazia governante. Sulla scorta di questa forte opzione democratica, sono stati individuati quattro punti e prioritari: due problemi ' la democrazia interna ai partiti e la lotta alla criminalità organizzata ' sono stati affiancati ai due già presenti nel documento preparatorio: la legge elettorale/forma di governo e il federalismo. Serve una decisa spinta verso una maggiore democrazia nei partiti. Come sosteneva già don Luigi Sturzo, c'è bisogno di una legge ' coerente con i correttivi che vanno apportati alla legge elettorale e alla forma di governo ' che disciplini alcuni aspetti cruciali della vita dei partiti, prevedendone la pubblicità del bilancio e regole certe di democrazia interna. In maniera altrettanto convinta ci si è pronunciati per la revisione della legge elettorale a tutti i livelli e per tutte le istanze. Occorre dare all'elettore un reale potere di scelta e di controllo. Bisogna anche affrontare la questione del numero dei mandati e dell'ineleggibilità di quanti hanno pendenze con la giustizia» (Comitato delle Settimane sociali dei Cattolici italiani, Un cammino che continua' dopo Reggio Calabria, documento conclusivo della 46 settimana sociale, Reggio Calabria 14-17 ottobre 2010).

 

L'appuntamento di lunedì 15 ottobre anticipa e prepara un altro evento di considerevole significato: il convegno Cittadini di questo mondo. Immagini dell'impegno civile cristiano, in programma sabato 3 novembre, che vede confluire in un unico momento sinergico la tradizione di Openfield e il convegno della Scuola di formazione sociopolitica diocesana. «Vogliamo ridirci e ridire perché e come i cristiani possono e vogliono contribuire allo sviluppo del nostro paese ' precisa don Cagol '  La teologa Serena Noceti ci aiuterà a rileggere il Concilio proprio su questo intreccio della Chiesa nel mondo, e dei cristiani nel mondo. A un osservatore laico - Ernesto Galli Della Loggia - chiederemo di leggerci come mondo cristiano, come presenza cristiana, per dirci cosa oggi il paese potrebbe volere da noi e cosa potrebbe darci come cristiani; mentre Luigi Alici, filosofo e già presidente nazionale di Azione cattolica, proverà a dirci come noi potremmo declinare il nostro impegno civile. Nel pomeriggio due politici credenti e appartenenti a realtà ecclesiali consolidate ' Giovanni Bachelet e Lucia Fronza Crepaz ' ci aiuteranno a descrivere lo specifico impegno politico. La prospettiva sarà introspettiva, nella convinzione che è prima di tutto la coscienza, accanto alla competenza, che dà all'impegno civile e in particolare a quello politico la dignità, lo spessore e la credibilità necessaria. Questo è vero in tutte le realtà, e molto vero nelle istituzioni, che vivono dello stile che i loro rappresentanti adottano. Ma non solo: c'è anche bisogno che come cristiani andiamo al cuore delle nostre coscienze, per capire se sempre siamo stati coerenti, se abbiamo fatto sintesi giuste, se abbiamo presenti le motivazioni profonde dell'impegno sociale e politico, che per noi non è altro che la carità, che deve essere della stessa natura e misura che Cristo ha avuto per il mondo: servizio gratuito, centralità del bisogno dell'altro, dono totale di sé. E sapienza e prudenza nel discernere il da farsi ogni giorno. Questa riflessione ci pare che possa avere anche una rilevanza civile e laica: perché è da questo lato che le nostre istituzioni, e anche il nostro ethos civile si sta disfacendo».

 
 
CS 190/2012
Padova, 12 ottobre 2012

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