Convegno missionario diocesano

“”Dentro la storia con amore. Hélder Camara, pastore e profeta dei nostri giorni“” è il titolo del Convegno Missionario Diocesano che si terrà a Padova domenica 15 marzo, con inizio alle ore 9 nel centro parrocchiale di San Carlo e vede come ospite relatore mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, invitato a parlare di Hélder Camara, di cui quest'anno ricorrono il centenario della nascita (1909) e il decennale della morte (1999).
Il convegno missionario diocesano è il momento di formazione missionaria per eccellenza e l'occasione per lanciare il tema guida per il successivo anno pastorale (2009-2010). È un servizio per aiutare tutti, animatrici e animatori, a entrare con competenza e profondità nelle sfide pastorali attuali. Tre sono le motivazioni che hanno guidato nella scelta dell'argomento:
-Il tema del Piano Pastorale della Diocesi (2008-2010) su: “”/ cristiani adulti e la società: il bene comune””;
-Il contesto socio-politico-economico internazionale e nazionale, in particolare l'aumento della povertà relativa e la crescente indifferenza della politica nel nostro paese;
-Le celebrazioni per il centenario della nascita (1909) e per il 10° anniversario della morte (1999) di mons. Hélder Camara, arcivescovo di Recife (Brasile).

Programma della mattinata
ore 8.45 accoglienza
ore 9.00 preghiera iniziale
ore 9.30 presentazione del Convegno e videoclip su Hélder Camara
ore 10.00  relazione di mons. Luigi BETTAZZI, vescovo emerito di Ivrea, sul tema:
“”DENTRO LA STORIA CON AMORE. Hélder Camara, pastore e profeta per i nostri giorni””
ore 11.30 breve scambio per “”isole””
ore 11.45 rilancio del dibattito in aula con il relatore
ore 12.30 eucarestia (presiede mons. Luigi Bettazzi)
ore 13.30       pranzo insieme
 
DOM HÉLDER CAMARA
Dom Hélder Camara, nato a Fortaleza, in Brasile, il 9 febbraio 1909, venne ordinato sacerdote nel 1931. Nel 1952 divenne vescovo ausiliare del Cardinale di Rio de Janeiro e si acquistò il titolo di “”vescovo delle favelas””. Nel 1964 papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Olinda e Recife nel nordest brasiliano, regione tra le più povere del mondo. È una delle figure più significative della Chiesa del XX secolo. Partecipò attivamente al Concilio Vaticano II (1962-1965) e, per oltre trent'anni, girò il mondo per conoscere le situazioni di povertà, dando voce a chi non ha voce. La sua passione per i poveri trovò nelle condizioni miserabili di migliaia di agricoltori e operai lo stimolo immediato per un'azione illuminata e profonda. In un suo messaggio scriveva: «Continuando le attività che la nostra arcidiocesi compie, avremo cura dei poveri, rivolgendoci specialmente alla povertà vergognosa, per evitare che la povertà degeneri in miseria. È evidente in modo speciale, sono presenti nel mio pensiero i mocambos (i quartieri poveri di Recife) e i bambini abbandonati. Però non vengo per ingannare nessuno, quasi che bastino un poco di generosità e di assistenza sociale. Non c'è dubbio: ci sono miserie spettacolari davanti alle quali non abbiamo il diritto di rimanere indifferenti. Molte volte l'unica cosa da fare è prestare un aiuto immediato. Però non pensiamo che il problema si limiti ad alcune piccole riforme». La morte lo fermò, novantenne, il 27 agosto 1999.
 
 
comunicato stampa 64/2009
Padova, 12 marzo 2009
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