Cristiani e crisi economica Stili di vita e azioni concrete

'Cristiani e crisi economica. Rinnovarsi nello spirito e nei modelli di vita' è il titolo del messaggio che il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, rivolge alla Diocesi di Padova, affrontando il delicato tema della crisi economica e delle sue conseguenze.

Accogliendo le sollecitazioni del Consiglio Pastorale Diocesano e le indicazioni giunte da un primo incontro con esponenti del mondo del lavoro, dell'economia e della finanza, mons. Mattiazzo scrive ai fedeli della diocesi richiamando l'attenzione sulle conseguenze già evidenti della crisi economica. Come Chiesa, scrive il presule ci «spetta una 'lettura sapienziale' che nasce dall'ascolto della Parola di Dio e dalla situazione storica, con la guida della Dottrina Sociale della Chiesa; una parola frutto di discernimento comunitario in grado di accompagnare e sostenere le persone e le famiglie in questo passaggio difficile e di guardare al futuro con speranza».

Ma - sottolinea il vescovo - «la crisi in atto mette in discussione, prima di tutto, il nostro stile di vita personale, familiare, ecclesiale e sociale». E come Chiesa «ci sentiamo interpellati a educare e a testimoniare nuovi stili di vita, che nascono da atteggiamenti e da comportamenti nuovi, partendo da una purificazione interiore dei nostri desideri, dei nostri obiettivi di vita, dei nostri sentimenti nei confronti del denaro, del guadagno, delle ricchezze utili o necessarie per vivere».

L'invito del vescovo alle comunità cristiane è quindi di essere «veramente portatrici di un messaggio forte di cambiamento spirituale ed operativo, con attenzione particolare anche alle proprie spese di costruzione, ristrutturazione e allo stile con cui vengono realizzati eventi».
Il richiamo va poi alla necessità di adottare criteri etici in ambito lavorativo, economico e finanziario a tutti i livelli, con un monito forte e chiaro a porre l'etica come elemento essenziale perché ogni scelta, anche in ambito economico, lavorativo, e politico, possa risultare effettivamente 'giusta'.

Di fronte alla crisi, sottolinea inoltre mons. Mattiazzo, non ci si può limitare ad accettare che essa passi e tutto ritorni come prima, bisogna trovare soluzioni giuste ed eque che garantiscano a tutti gli uomini la fruizione dei beni necessari per vivere e per vivere dignitosamente. Un 'no' chiaro anche ad approfittarsi della crisi per giustificare licenziamenti non necessari.

L'appello finale va ad azioni concrete. Ecco che la Diocesi, dopo essersi munita di un Vademecum con suggerimenti utili alle comunità cristiane per darsi metodo, formazione e proposte concrete di fronte alle difficoltà oggettive emerse con la crisi, ora dispone un FONDO TEMPORANEO di solidarietà della cifra iniziale di 300 mila euro che va ad affiancarsi ai contributi messi generosamente a disposizione da altre istituzioni pubbliche e private, alla cui cogestione è stata chiamata la Caritas diocesana.

In questo fondo diocesano confluirà anche la Colletta del Giovedì Santo (9 aprile), raccolta tra i presbiteri della Diocesi e i fedeli riuniti in Cattedrale per la Messa Crismale. A questo proposito il vescovo invita anche tutte le comunità cristiane a promuovere «proprio il Giovedì Santo, una colletta straordinaria a favore di tale fondo».
 
Il fondo, che sarà gestito da Caritas di Padova, permetterà di assegnare contributi, a persone italiane o straniere residenti nel territorio della Diocesi di Padova che si trovano in grave difficoltà per la perdita del lavoro a conseguenza della crisi (a partire dal 1° gennaio 2009), fino a un massimo di 4 mila euro.

Per accedere al fondo saranno attivati una serie di sportelli nel territorio (centri di ascolto) dove le persone richiedenti dovranno compilare un'apposita scheda e presentare la documentazione che attesti la presenza dei prerequisiti. Le domande saranno vagliate da una segreteria generale coordinata da Caritas Padova con la supervisione di un comitato di garanti, presieduto dal vicepresidente del Consiglio pastorale diocesano.
 
L'attivazione dei centri nel territorio e quindi la possibilità concreta di accedere al fondo avverrà con il mese di maggio 2009. Contestualmente sarà aperto un apposito conto corrente per contribuire liberamente all'incremento del Fondo di solidarietà diocesano.
 
Per informazioni: 049-8771722 (Caritas Padova)
 
In allegato il testo integrale del messaggio del vescovo
 
 
COMUNICATO STAMPA 78/2009
Padova, 27 marzo 2009
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