cs 140 Il vescovo Claudio in visita alla zona di insediamento produttivo di Ponte San Nicolò

Dopo la Veglia diocesana per il lavoro dello scorso 2 maggio svoltasi all’interno delle Officine Facco & C. Spa di Campo San Martino, stamane (giovedì 10 maggio) il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha visitato alcune attività e aziende dell’insediamento produttivo del comune di Ponte San Nicolò (Pd), per dare sempre maggiore continuità all’attenzione al territorio e alle realtà periferiche del territorio diocesano.

La mattinata ha preso il via con una breve visita e una colazione alla Pasticceria La Specola di via Volturno del cavalier Giorgio Contin. Ad accogliere il vescovo Claudio, accompagnato da a suor Francesca Fiorese, direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Padova e a Egidio Zaniolo dell’équipe della Cappellania San Giuseppe della Zona industriale di Padova, c’erano il sindaco di Ponte San Nicolò Enrico Rinuncini; il vicesindaco Martino Schiavon; il comandante della polizia locale del comando intercomunale di Ponte San Nicolò, Legnaro e Polverara Antonio Barbieri; il maresciallo Marco Corazza, comandante della stazione dei carabinieri Sante Busso di Ponte San Nicolò, il parroco della parrocchia di San Leopoldo Mandic don Paolo Bortolato. Tutti hanno poi accompagnato il vescovo nella visita alla zona di insediamento industriale.

Tre le attività incontrate dal vescovo Claudio, di ambiti e tipologie diverse. Prima tappa è stata la NUOVAOLMA sas, carpenteria di infissi e arredo, azienda a conduzione familiare, con una ventina di dipendenti in due sedi e un’attività che va dalla progettazione all’installazione di articoli di carpenteria metallica, strutture metalliche e parti di strutture, con una particolare specializzazione nell’ambito civile e industriale, per un mercato prettamente italiano. Ad accogliere il vescovo c’erano tutti i dipendenti, il fondatore Danilo Franchetti con la moglie Rita e i figli Luigi e Alessandro.

La seconda azienda è stata la AL.CHI.MI.A. srl, fondata 25 anni fa da un gruppo di ex ricercatori esperti in chimica, microbiologia, farmacologia. L’azienda produce tre linee di dispositivi medici – liquidi per chirurgia oftalmica e distacco della retina; liquidi per la conservazione di cornee; prodotti per la conservazione e la processazione di tessuti umani (Human Tissue Processing) – con una distribuzione mondiale. Recentemente l’Alchimia ha aperto anche un ufficio a Pechino. Una realtà dai volti giovani, in cui è forte la presenza femminile e continua è la ricerca di tecnologie avanzate. A far da ciceroni alla delegazione che accompagnava il vescovo, due dei tre soci: il presidente Paolo Signori e il responsabile ricerca e marketing Enrico Bettini.

La visita del vescovo alla ZIP di Ponte San Nicolò si è conclusa in quella che è stata la realtà produttiva che ha dato vita alla zona artigianale-industriale: il Sacchettificio nazionale G. Corazza Spa, una realtà storica ma in continua evoluzione, con un magazzino in fase di completamento di generazione 4.0. Fondata nel 1925 la Corazza è stata la prima azienda a iniziare in Italia la produzione di sacchi e una delle prime in Europa. Dal 1987 si è spostata là dove è poi sorta la zona artigianale di Ponte San Nicolò. Amministrata dal cavalier Benito Selmin, il sacchettificio impiega 180 persone che lavorano su tre turni di lavoro e produce varietà di sacchetti speciali in carta e in plastica per una rete di vendita distribuita su 24 paesi in Europa e America.

Il vescovo Claudio in tutte e le realtà ha incontrato i titolari e i dipendenti, visitato gli ambienti di lavoro e al termine, in un momento di incontro, preghiera e benedizione ha sottolineato come gli Atti degli apostoli (che rappresentano per la Chiesa anche le letture del giorno di questo periodo Pasquale) ci ricordano che «Gli atti degli apostoli continuano anche ora nella nostra vita di tutti i giorni, nelle aziende, nei posti di lavoro». Ma ha anche rammentato quei tre tratti che danno dignità al lavoro e aiutano a superare le sue “durezze”, su cui si era soffermato in occasione della Veglia dello scorso 2 maggio: «ll lavoro è umano quando è alternato al riposo e alla festa; il lavoro è umano e meno duro quando è fatto insieme, quando cioè si riesce a creare solidarietà e si pensa anche agli altri; il lavoro è umano e meno duro quando produce valore per molti, ossia quando riesce a creare una società che è migliore, e non guarda solo all’interesse di un’azienda, ma anche di un territorio, di un insieme di realtà che fanno riferimento al contesto nella quale vive quell’azienda».

La mattinata è stata all’insegna della familiarità, dell’incontro, del desiderio di un territorio di raccontare la ricchezza creativa e imprenditoriale, fatta anche di storie impegnative, di momenti faticosi, di sguardo al futuro, di audacia, di relazioni e ricerca di qualità.

 

CS 140/2018

Padova, 10 maggio 2018