Dal 7 al 19 settembre 2019, In Principio proporrà un percorso di ascolto e spiritualità articolato in tre appuntamenti musicali con un particolare approfondimento alla vita di Maria e una prima esecuzione assoluta.
In collaborazione con le parrocchie del Centro storico e l’Ufficio per la Liturgia della Diocesi di Padova, la rassegna si svolgerà in due tra le più suggestive chiese della città.
In Principio avvia una nuova collaborazione tra l’OPV e l’Accademia Chigiana di Siena che mira alla promozione di nuovi giovani direttori.
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Dal 7 al 19 settembre 2019 si terrà la terza edizione di In Principio, la rassegna dell’Orchestra di Padova e del Veneto interamente dedicata alla musica sacra, promossa in collaborazione con l’Ufficio per la Liturgia della Diocesi di Padova, con il Patrocinio del Comune di Padova e la media partnership de La Difesa del popolo.
Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno i tre appuntamenti proporranno un approfondimento musicale ispirato a particolari temi del culto cristiano al fine di valorizzare appieno l’esperienza religiosa attraverso l’ascolto.
Anche in questa occasione la rassegna si aprirà con la messa in ricordo dei musicisti e di tutti gli artisti padovani defunti: l’appuntamento è per sabato 7 settembre alle ore 18.30 nella chiesa di San Benedetto con l’esecuzione della Messa n. 2 in mi minore per doppio coro e strumenti a fiato di Anton Bruckner. Diretta dal M° Damiana Natali, l’Orchestra di Padova e del Veneto sarà raggiunta dal coro città di Piazzola sul Brenta, diretto dal M° Paolo Piana. La celebrazione eucaristica presieduta da don Riccardo Battocchio sarà accompagnata all’organo dal M° Francesco Cavagna.
Oltre a rappresentare per l’ascoltatore un’importante occasione di assistere all’esecuzione di un repertorio raro, nonostante il grande valore simbolico e musicale che contraddistingue queste partiture, il particolare organico strumentale della Messa di Bruckner si pone direttamente in dialogo con la Messa di Stravinsky proposta lo scorso anno, offrendo così alla rassegna un prezioso motivo di continuità.
Attorno alla figura di Maria si inserirà invece l’appuntamento di giovedì 12 settembre alle ore 20.45 nella chiesa di Santa Maria dei Servi. Sotto la guida del direttore musicale e artistico dell’OPV Marco Angius, l’Orchestra di Padova e del Veneto affronterà i Sechs Lieder aus Das Marienleben, (Sei canti su La vita di Maria) probabilmente la prima esecuzione italiana della versione integrale. Al centro dell’OPV sarà presente il soprano Livia Rado.
I sei canti su La Vita di Maria per soprano e orchestra del compositore tedesco Paul Hindemith rappresentano lo stadio finale di un processo compositivo che impegnò l’autore per più di venticinque anni della sua vita, avviato con una prima trasposizione delle quindici poesie che costituiscono l’omonima raccolta di Rainer Maria Rilke, per voce e pianoforte. Una successiva versione per lo stesso organico e il definitivo sviluppo orchestrale di sei dei quindici canti, racchiudono in una lunga fase di lavorazione l’esigenza dell’autore di fondere la profondità spirituale alla volontà di innovazione musicale, verso il raggiungimento della perfezione stilistica. Per Hindemith, infatti, la «volontà atavica di approfondimento spirituale in musica resta sempre nuova».
L’incontro tra il suono e la parola incontra così in questo lavoro un nuovo equilibrio e una forza espressiva fino ad allora inaudita, al punto da venire considerato, dagli illustri musicisti che l’hanno affrontato, il più grande ciclo vocale del Novecento.
L’appuntamento conclusivo di giovedì 19 settembre alle ore 20.45 intende celebrare il recente restauro dell’organo della chiesa di San Benedetto, costruito nel 1956 dalla ditta F.lli Ruffatti, riqualificato, su progetto del M° Francesco Finotti, dalla ditta di Alessio Lucato negli anni 2018-2019. In questo contesto verrà presentata una novità assoluta del compositore Marco Uvietta (1963), Sequentia per organo, registrante e orchestra d’archi, accanto al Concerto per organo e orchestra d’archi in do maggiore XVIII:10 di Joseph Haydn e di quattro Sonate da chiesa per organo e archi di Wolfgang Amadeus Mozart e di Arcangelo Corelli. Allo strumento siederà il M° Simone Vebber, mentre l’Orchestra di Padova e del Veneto sarà diretta dal giovanissimo M° Nicolò Jacopo Suppa, segnalato dal M° Daniele Gatti durante l’ultima edizione dei corsi di alto perfezionamento musicale dell’Accademia Chigiana di Siena. La presenza di Nicolò Jacopo Suppa all’interno della rassegna In Principio sancisce così la nuova collaborazione che l’OPV ha avviato con la prestigiosa Accademia toscana al fine di promuovere i migliori giovani direttori emergenti.
L’attività dell’Orchestra di Padova e del Veneto è realizzata grazie al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione del Veneto e del Comune di Padova.
I tre appuntamenti di In Principio sono a Ingresso libero.
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SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
Bruckner, Messa n. 2
Composta a Linz nel 1866 mentre Bruckner era attivo come organista titolare della Cattedrale, la Messa in mi minore fu rivista più volte dal compositore la cui grandezza, raccolta soprattutto nelle Nove sinfonie, ha acceso in questi ultimi anni un rinnovato interesse. Non deve essere sottovalutata l’umiltà di Bruckner in quanto persona credente, con marcati tratti di timidezza, oltre che sincero osservante delle pratiche religiose. Le Messe da lui composte, e in particolare le ultime tre, rispettano infatti la destinazione liturgica nonostante presentino caratteristiche assai personali, legate tanto alla musica del passato, sulla scia della lezione di Pierluigi da Palestrina, quanto alla grande tradizione viennese, benché non possano ritenersi assimilabili al movimento ceciliano, che prendeva vita in Germania proprio in quegl’anni con il compito di riportare la musica sacra a una originaria semplicità.
Delle varie parti che costituiscono la Messa in mi minore, il Kyrie, il Sanctus e la sezione Et incarnatus est del Credo sono marcatamente corali, con una solido intreccio contrappuntistico. Nel Gloria, Credo e nell’Agnus Dei prevale invece una concezione più lirica.
Hindemith, Das Marienleben
Nel 1912, nei pressi di Trieste, Rilke scrisse quindici poesie ripercorrendo i momenti salienti della vita di Maria, come l’hanno tramandata le narrazioni evangeliche canoniche e apocrife, e come si è impressa nell’immaginario popolare e nell’iconografia cristiana. In una lettera, Rilke dichiara di essersi ispirato a un manuale di pittura oltre che a un dipinto di Tintoretto che si trova all’interno della chiesa della Madonna dell’Orto a Venezia.
Solo dieci anni più tardi Paul Hindemith mise in musica le quindici poesie di Das Marienleben di Rilke, quindici come i misteri del Rosario.
Diversamente dalla versione per voce e pianoforte, quella per voce e orchestra è raramente eseguita e mette in scena la donna-Maria, colei che ha risposto in tutta libertà a una chiamata per un verso unica, e per l’altro comune a tutti gli esseri umani. Il percorso si articola attraverso La Nascita di Maria (Geburt Mariae), il Sospetto di Giuseppe (Argwohn Josephs), la Nascita di Cristo (Geburt Christi), la Sosta nella fuga in Egitto (Rast auf der Flucht in Aegypten), Prima della Passione (Vor der Passion), Della morte di Maria (Vom Tode Mariae – III).
Benché non si tratti di musica sacra nel senso liturgico o devozionale, questi testi permettono comunque all’ascoltatore attento di entrare in una storia insieme umana e divina.
Al di là del labile limite tra musica profana e sacra, il bello risiede nell’incontro, nello scambio e nel passaggio da un universo all’altro. È caratteristica della musica essere libera da scopi prefissati, come sostiene lo stesso Rilke in una poesia del 1925: «Tu, musica: acqua alla nostra fontana, / raggio che cade, tu suono che specchia, / che ti desti beata al tocco del risveglio, / tu quiete che il puro afflusso rinnova, / Tu più di noi…, tu da qualsiasi fine / liberata…».
Uvietta, Sequentia per organo, registrante e orchestra d’archi (2019)
Come spiega lo stesso compositore, il titolo di Sequentia per organo, registrante e orchestra d’archi (2019) di Marco Uvietta «si riferisce alla libertà creativa delle sequenze medievali e, oltre la specifica funzione liturgica, costituisce un particolare omaggio alle Sequenze di Luciano Berio», una serie di brani virtuosistici che il compositore ligure dedicò a ciascun strumento. «A questo si aggiunge il concetto matematico di sequenza, che assume come principio formale la logica lineare e finalistica».
Informazioni:
Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto
Via Marsilio da Padova, 19
35139 PADOVA
T +39 049 656848
CS 151/2019