cs 16/23 XXXI Giornata mondiale del malato

Sabato 11 febbraio 2023, ore 16.00, basilica del Carmine - Padova. Diretta streaming sul sito della Diocesi e televisiva su Telepace (canale 76)

Sabato 11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes – ricorre la XXXI Giornata mondiale del malato.

La celebrazione diocesana sarà presieduta alle ore 16 nella basilica del Carmine a Padova.

Per l’occasione saranno presenti una rappresentanza di malati con i loro famigliari, delle associazioni e volontari che si dedicano a loro, dei medici, dei infermieri e del personale sanitario.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sul sito della Diocesi di Padova e in diretta televisiva su Telepace (canale 76).

Nel suo messaggio per questa giornata, papa Francesco invita a riflettere sull’esperienza della fragilità e della compassione: «attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia – scrive il pontefice – possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza».

E richiamandosi al “buon Samaritano” della parabola evangelica riattualizzata alla luce dell’enciclica Fratelli tutti, aggiunge: «C’è infatti una connessione profonda tra questa parabola di Gesù e i molti modi in cui oggi la fraternità è negata. In particolare, il fatto che la persona malmenata e derubata viene abbandonata lungo la strada, rappresenta la condizione in cui sono lasciati troppi nostri fratelli e sorelle nel momento in cui hanno più bisogno di aiuto».

«La conclusione della parabola del Buona Samaritano – sottolinea poi papa Francescoinfatti, ci suggerisce come l’esercizio della fraternità, iniziato da un incontro a tu per tu, si possa allargare a una cura organizzata. La locanda, l’albergatore, il denaro, la promessa di tenersi informati a vicenda (cfr Lc 10,34-35): tutto questo fa pensare al ministero di sacerdoti, al lavoro di operatori sanitari e sociali, all’impegno di familiari e volontari grazie ai quali ogni giorno, in ogni parte di mondo, il bene si oppone al male».

E ancora: «Gli anni della pandemia hanno aumentato il nostro senso di gratitudine per chi opera ogni giorno per la salute e la ricerca. Ma da una così grande tragedia collettiva non basta uscire onorando degli eroi. Il Covid-19 ha messo a dura prova questa grande rete di competenze e di solidarietà e ha mostrato i limiti strutturali dei sistemi di welfare esistenti. Occorre pertanto che alla gratitudine corrisponda il ricercare attivamente, in ogni Paese, le strategie e le risorse perché ad ogni essere umano sia garantito l’accesso alle cure e il diritto fondamentale alla salute. “Abbi cura di lui” (Lc 10,35) è la raccomandazione dal Samaritano all’albergatore. Gesù la rilancia anche ad ognuno di noi, e alla fine ci esorta: “Va’ e anche tu fa’ così”. Come ho sottolineato in Fratelli tutti, “la parabola ci mostra con quali iniziative si può rifare una comunità a partire da uomini e donne che fanno propria la fragilità degli altri, che non lasciano edificare una società di esclusione, ma si fanno prossimi e rialzano e riabilitano l’uomo caduto, perché il bene sia comune” (n. 67). Infatti, “siamo stati fatti per la pienezza che si raggiunge solo nell’amore. Vivere indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile” (n. 68).

 La Giornata Mondiale del Malato – ricorda il Papa nel suo messaggio – è un invito alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti, ma mira anche a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme.

 

cs 16/2023

Padova, 9 febbraio 2023

 

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