Con rara umanità è il titolo del volume realizzato dalla Diocesi di Padova che offre una rilettura e restituzione del progetto La carità nel tempo della fragilità. Ossia quell’orizzonte pastorale che la Chiesa di Padova ha promosso nel tempo della pandemia per venire incontro alle conseguenze del lockdown, ma anche per promuovere la carità come elemento proprio e costitutivo della comunità cristiana.
Il volume verrà presentato sabato 27 maggio, nel cinema teatro Aurora di Campodarsego (Pd) durante un incontro che inizierà alle 9.30.
Sono invitati in particolare i parroci e le équipe delle parrocchie che hanno partecipato attivamente e vissuto il progetto. Dopo un momento iniziale di preghiera curato dalla parrocchia di San Bonaventura di Cadoneghe, la mattinata vedrà i saluti dei rappresentanti di Provincia, Ordine degli assistenti sociali, del Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo e del vescovo mons. Claudio Cipolla, quindi il racconto di alcune esperienze. Ci sarà poi una tavola rotonda che vedrà le voci dei sociologi Davide Girardi e Claudia Andreatta, che hanno curato l’analisi qualitativa e quantitativa delle relazioni finali delle parrocchie che hanno partecipato all’esperienza; di Lorenzo Rampon, direttore Caritas Padova e del sociologo Luigi Gui, che aiuterà a leggere il vissuto e l’eredità della pandemia sul piano delle emergenze e dei bisogni.
Chiuderà la mattinata un rilancio pastorale con le voci del vicario per la pastorale don Leopoldo Voltan e le conclusioni del vescovo mons. Claudio Cipolla.
La mattinata sarà accompagnata da Luca Bortoli, direttore del settimanale diocesano La Difesa del popolo e Sara Melchiori, responsabile Ufficio stampa della Diocesi di Padova.
Il volume che vede la prefazione di don Marco Pagniello, direttore Caritas italiana e un contributo di Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, attraverso le storie, l’analisi sociologica e gli interventi di mons. Claudio Cipolla, don Luca Facco, Lorenzo Rampon, Sara Ferrari e don Leopoldo Voltan, ripercorre il progetto, il percorso fatto da 263 parrocchie, la tipologie di aiuti attuati con i fondi messi a disposizione dalla Diocesi di Padova, grazie al contributo straordinario dell’8xmille del Sostegno destinato all’emergenza per la pandemia.
Le comunità cristiane sono chiamate a «un nuovo passo da compiere» – incoraggiava in quel momento il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla – Sono chiamate a «dare una risposta alle persone fragili, quelle che sono già in difficoltà e quelle che prevediamo cadranno vittime delle conseguenze del coronavirus sul piano economico e sociale».
«Due i fuochi attorno a cui si sviluppava il progetto: lo stile del buon vicinato e la proposta del Sostegno sociale parrocchiale, che invitava le parrocchie a costituire un fondo parrocchiale per sostenere situazioni di fragilità e nuove povertà di singoli e famiglie e a promuovere delle collette ad esso destinato. Fondo che sarebbe stato alimentato dal contributo diocesano, grazie alle risorse destinate alla situazione di emergenza.
La Chiesa di Padova, infatti, aveva ricevuto due milioni di euro (per la precisione € 2.072.235,92) dei 156 milioni complessivi, derivanti dall’8xmille, che la Conferenza Episcopale Italiana aveva stanziato e distribuito in modo proporzionale a tutte le Diocesi italiane, come aiuto straordinario per sostenere persone e famiglie in situazione di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazione di difficoltà.
Con queste risorse economiche la Diocesi di Padova costituì due fondi di un milione di euro circa ciascuno, il primo per sostenere e alimentare il Sostegno sociale parrocchiale, attivato dalle parrocchie che vi aderivano, e il secondo per aiutare le comunità e gli enti più in difficoltà a seguito l’emergenza Covid».
Dal volume CON RARA UMANITÀ – Diocesi di Padova – maggio 2023
cs 74/2023
Padova, 25 maggio 2023