Mercoledì 20 maggio, alle 21, Ho bisogno di una carezza, meditazione a cura di don Carlo Vinco con commento musicale di Elisabetta Tiso, soprano, Bianca Simone, contralto, Samuele Masetto, traversiere, Francesco Laconi, violoncello barocco, Chiara De Zuani, clavicembalo. Padova, Museo Diocesano, Sala Barbarigo.
Questo nuovo appuntamento collaterale alla mostra “Donatello svelato” in corso al Museo Diocesano di Padova, propone un incontro con un presbitero veronese, parroco del Tempio Ossario, oggi “poco più di uno spartitraffico di fronte alla Stazione ferroviaria di Verona”.
Don Carlo Vinco è una “vocazione adulta”, essendosi avvicinato al sacerdozio dopo una laurea padovana in psicologia. Pur avendo quasi sempre avuto responsabilità di parrocchie nel centro storico di Verona, si definisce “prete di periferia”. Perché il suo sguardo spazia verso gli ultimi, cercando una relazione “che diventa carica, capacità di abbandonarsi a Dio”. In 15 anni ha vissuto a fianco dei malati di Aids, in quartieri, come Veronella, che registrano una grande presenza di immigrati, ora nell’area della stazione. Incrociando infinite vicende di quotidiana frontiera. Come il caso, riportato in un libricino scritto dal prete veronese, di un giovane rumeno, trovato morto nel cassonetto, per il quale don Carlo si è spinto a cercare i familiari in patria, per restituire loro almeno la memoria. O come quel funerale per una donna dalla vita travagliata cui ha voluto dare dignità almeno nella cerimonia funebre, con tanto d’organo e di luci, solo lui e il feretro, finché a partecipare al rito non è entrato un barbone di passaggio.
Storie di solitudine. Talvolta scelta, più spesso subita, quasi sempre nascosta. Estrema anche in chi vive 24 ore al giorno collegato con il mondo, tra un cellulare e l’ultimo nato degli iphone.
Per tutti il “bisogno di una carezza”. Per rompere barriere di razza, di lingua, di ceto, di stili di vita. Una carezza che, se sincera, sembra suggerire don Carlo, può essere salvifica.
Ingresso libero sino a esaurimento posti.
Museo Diocesano di Padova
Piazza Duomo 12
tel. 049 8761924 / 049 652855
www.museodiocesanopadova.it
www.facebook.com/donatellosvelato
Ufficio stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo.
Tel. 049 663499
www.studioesseci.net
info@studioesseci.net
Ufficio Stampa Diocesi di Padova – Sara Melchiori
049 8771755
347 3367977
ufficiostampa@diocesipadova.it
CS 161/2015
Padova, 19 maggio 2015
Questo nuovo appuntamento collaterale alla mostra “Donatello svelato” in corso al Museo Diocesano di Padova, propone un incontro con un presbitero veronese, parroco del Tempio Ossario, oggi “poco più di uno spartitraffico di fronte alla Stazione ferroviaria di Verona”.
Don Carlo Vinco è una “vocazione adulta”, essendosi avvicinato al sacerdozio dopo una laurea padovana in psicologia. Pur avendo quasi sempre avuto responsabilità di parrocchie nel centro storico di Verona, si definisce “prete di periferia”. Perché il suo sguardo spazia verso gli ultimi, cercando una relazione “che diventa carica, capacità di abbandonarsi a Dio”. In 15 anni ha vissuto a fianco dei malati di Aids, in quartieri, come Veronella, che registrano una grande presenza di immigrati, ora nell’area della stazione. Incrociando infinite vicende di quotidiana frontiera. Come il caso, riportato in un libricino scritto dal prete veronese, di un giovane rumeno, trovato morto nel cassonetto, per il quale don Carlo si è spinto a cercare i familiari in patria, per restituire loro almeno la memoria. O come quel funerale per una donna dalla vita travagliata cui ha voluto dare dignità almeno nella cerimonia funebre, con tanto d’organo e di luci, solo lui e il feretro, finché a partecipare al rito non è entrato un barbone di passaggio.
Storie di solitudine. Talvolta scelta, più spesso subita, quasi sempre nascosta. Estrema anche in chi vive 24 ore al giorno collegato con il mondo, tra un cellulare e l’ultimo nato degli iphone.
Per tutti il “bisogno di una carezza”. Per rompere barriere di razza, di lingua, di ceto, di stili di vita. Una carezza che, se sincera, sembra suggerire don Carlo, può essere salvifica.
Ingresso libero sino a esaurimento posti.
Museo Diocesano di Padova
Piazza Duomo 12
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Padova, 19 maggio 2015
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