La riflessione del vescovo Antonio e dell’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare richiama la centralità dei figli nelle situazioni di crisi di coppia

Il doloroso episodio che ha coinvolto un bambino di Cittadella, suscitando numerose reazioni e riflessioni, ci riporta prepotentemente al dramma di tanti bambini e ragazzi, figli di coppie di sposi che avevano sognato un futuro di comunione e, invece, si trovano a misurarsi con la lacerazione del loro rapporto di amore. Talvolta, trascinati da rabbia o sensi di colpa, papà e mamma separati appaiono disattenti nei confronti dei loro figli, del loro vissuto interiore, del loro dramma. Non a caso uno degli slogan, più volte esposti in questi giorni dinanzi alla scuola di Cittadella, recita «I bambini hanno voce».
Comprendo il dramma familiare degli adulti, ma altrettanto e ancor più mi sta a cuore il dramma dei figli, dei bambini. Vorrei ricordare come Gesù manifestasse una particolare tenerezza per i bambini. Per questo elevo al Signore e alla Madonna la mia preghiera per Leonardo, per i suoi genitori e per tutti i bambini di genitori separati e divorziati.
Laddove non sia percorribile la strada della riconciliazione, non è mai lecito dimenticare quanto essi subiscano la rottura del rapporto d'amore dei genitori e vivano un dolore nascosto. Per questo, si dovranno mettere in atto tutte le attenzioni possibili affinché possano ritrovare quei valori, quali la fiducia nella vita e nell'amore, la fraternità e l'amicizia, la condivisione dei beni, l'onestà, la generosità, che spettano loro per natura e per diritto.
In tal senso, esprimo profonda gratitudine per le consacrate che, in questi giorni, hanno accolto Leonardo e tanti altri ragazzi nella loro casa-famiglia ed esprimo ammirazione per tanti genitori che crescono i loro figli con dedizione e amorevolezza. Da questi esempi, tutti, singoli cittadini e specifiche istituzioni, credenti e non credenti, possiamo trarre linfa per la continua ricerca del bene reale dei nostri figli.
È in questi momenti che è necessario attingere alle energie migliori, riscoprire il valore prezioso del matrimonio per misurarsi con quell'orizzonte di vita buona offerto dalla famiglia, 'quale intima comunità di vita e di amore'.
Auspico, infine, che sempre più fratelli e sorelle che vivono il dolore e lo sconforto della separazione possano partecipare al percorso di spiritualità che la Chiesa di Padova, da alcuni anni propone, a Villa Sacro Cuore di Torreglia, accanto all'esperienza 'Retrouvaille' per il recupero del dialogo di coppia, e dei Gruppi di Parola, pensata per i figli, nella intrepida ricerca del loro bene.
 
+ Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova
e Ufficio Diocesano per la Famiglia
 
 
CS 194/2012
Padova, 15 ottobre 2012

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