La salute del cittadino in mano al medico di famiglia: l’ospedale va in ambulatorio

Nonostante che il consiglio regionale non abbia ancora approvato il nuovo piano sociosanitario, la giunta veneta fa passare parti sostanziali del documento programmatico attraverso delibere ad hoc. Quella approvata nei giorni scorsi è destinata a rivoluzionare l'assistenza sanitaria primaria coinvolgendo e responsabilizzando i medici di famiglia attraverso la medicina di gruppo integrata. In sostanza i medici sul territorio saranno associati in gruppi di 15-20 professionisti che entreranno a far parte delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft). Ciascuna avrà un bacino di circa 30 mila utenti e sarà a disposizione 24 ore su 24 sette giorni su sette. Di questo argomento si occupa il numero in uscita domenica 30 ottobre, del settimanale diocesano La Difesa del popolo.

 

«La riorganizzazione sarà molto complessa ' sottolinea Daniela Carraro, padovana, prima donna a capo di un'Ulss veneta ' e la procedura molto lunga, anche perché ogni Aft dovrà ricevere il benestare della giunta. Quando il sistema entrerà a pieno regime, da qui a tre anni secondo le previsioni della regione, al medico di base sarà restituito il compito di inquadrare il problema del cittadino, di indirizzarlo verso il giusto specialista, di essere il vero regista della sua salute attivando i servizi sociali, garantendo l'assistenza domiciliare'».

 

 

CS 218/2011

Padova, 28 ottobre 2011

 

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