L’Acqua e lo Spirito primo convegno nazionale di pastorale del turismo termale

Domani le conclusioni su aspetti e problemi
ospite anche Carlo Gargiuolo della trasmissione Elisir

Proseguono ad Abano Terme i lavori del primo convegno nazionale di pastorale del turismo termale organizzato da Ufficio nazionale di pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei e da Diocesi di Padova (vicariato di Abano Terme), dal titolo 'L'Acqua e lo Spirito'.
Dopo la giornata di inaugurazione con la presentazione dei dati sull'andamento turistico nella zona termale euganea e l'illustrazione di alcune indagini riferite alle zone termali e alle parrocchie situate in queste località, la giornata di oggi si è sviluppata in due tempi.
Durante la mattinata due relazioni, rispettivamente di don Chino Biscontin, docente della Facoltà Teologica del Triveneto e direttore di Servizio della Parola, e del vescovo di Casale Monferrato, mons. Alceste Catella, hanno cercato di dare voce a due aspetti propri di quanti operano nelle comunità cristiane.

Da un lato don Biscontin ha affrontato l'aspetto simbolico dell'acqua, così come appare dagli stessi testi biblici, e ripercorso possibili itinerari terapeutici e di guarigione ma anche di accompagnamento della sofferenza e del malato, sollecitando l'attenzione degli operatori delle strutture termali a maturare professionalità ma anche attenzione alla persona e atteggiamenti e comportamenti di vicinanza e affetto che possono potenziare e facilitare l'efficacia dei processi terapeutici: «Perché il malato ' ha sottolineato Biscontin ' non è un organismo che funziona male, ma una persona che soffre. Ha certamente bisogno di sollievo per le disfunzioni organiche, che vanno affrontate con tutta la professionalità necessaria, ma ha bisogno anche di attività ad alto contenuto simbolico che lo rassicurino che, anche se colpito da patologie, la sua vita ha ancora un senso, un valore, una preziosità: che essa, insomma, è degna di cura. Credo che tutto questo, in maniera più o meno consapevole, sia in atto nelle strutture termali e di ospitalità che ci stano attorno. Se chi gestisce queste strutture vuole avere utenti che si dichiarino soddisfatti del trattamento ricevuto, che nel caso di cronicità si fidelizzino, come si dice, e ritornino, e che essi stessi diventino agenti di propaganda, ciò avverrà certamente per i benefici ottenuti grazie alla professionalità posta in atto, ma anche per il comportamento del personale addetto sia alle terapie che all'ospitalità, per le caratteristiche degli ambienti, per il clima generale in cui una persona viene a trovarsi».
E tra le indicazioni per un'azione pastorale che riguarda il processo terapeutico, don Biscontin segnala in particolare che «a un essere umano non basta la salute del corpo per sentirsi 'in stato di grazia', come un significativo modo di esprimersi afferma. Guarito non significa ancora 'salvato'. Solo se la guarigione diventa il luogo dell'incontro e della relazione con Dio, il Dio del Signore nostro Gesù, quella guarigione riguarda anima e corpo, e cioè la persona tutta intera e il suo destino nel tempo e nell'eternità. Da ciò l'indicazione può essere estesa a tutta intera la pastorale del turismo, non solo quella che si svolge in luoghi termali. Aiutare a interpretare il dono del riposo, l'occasione di un approfondimento delle relazioni d'amore, le bellezze del creato come dono del Creatore e mediazione dell'incontro con Lui può attribuire a ciò che, coscientemente o inconsciamente, il popolo del turismo cerca: il pieno benessere personale».
 
Da parte sua mons. Catella, vescovo di Casale Monferrato, ha sollecitato le comunità parrocchiali a «concentrarsi sull'essenziali cioè sulla scelta dell'evangelizzazione, sul desiderio generoso di aiutare tutti a incontrare personalmente il Signore, a vivere nella sua amicizia e a fare del Vangelo la propria regola di vita, il criterio di valutazione di ogni cosa» e ha richiamato alla necessità di «verificare non soltanto se celebriamo dignitosamente l'Eucaristia domenicale ma, più fondamentalmente, se stiamo ponendo in atto un recupero di senso dell'assemblea domenicale dei cristiani attorno alla Pasqua».
 
Nella seconda parte della giornata si sono composti 5 gruppi di lavoro su altrettanti temi:
1. Fragilità propria della città termale: una città dall'identità debole
2. L'ospite termale alla ricerca della salute nella persona nella sua interezza: nuove domande di terapia e di turismo nelle stazioni termali
3. Come realizzare la relazione di aiuto con persone-ospiti in crisi spirituale-religiosa, crisi familiare, fragilità psichica; come conciliare le diverse sensibilità' varie esperienze in parrocchie di aree termali
4. Cure termali, coscienza ecologica e nuovi stili di vita
5. Laboratori alberghieri-termali; problemi di indole differenziata: dai diritti e dai doveri intrecciati al pluralismo religioso, al giorno settimanale di riposo, al legame con la famiglia
 
Nella mattinata di domani, sabato 11 ottobre, è prevista, a conclusione del convegno una tavola rotonda sul tema 'Aspetti, problemi e prospettive della pastorale in zone termali'. Introdotto da mons. CARLO MAZZA, vescovo di Fidenza, il confronto vede gli interventi di CARLO GARGIULO, medico e opinionista del programma di Rai tre Elisir, GRAZIANO DEBELLINI, presidente di Tivigest e MARIA PIA BERTOLUCCI, presidente nazionale Ctg, ROBERTO SCACCHI, presidente nazionale Cits.
Chiuderà i lavori mons. ANTONIO MATTIAZZO, arcivescovo-vescovo di Padova.

 
comunicato stampa 162/2008
Padova, 10 ottobre 2008
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