Quarta edizione per la BOTTEGA TARTINIANA, il progetto del Centro universitario della Diocesi di Padova, che prevede la valorizzazione di giovani talenti della musica e l'esecuzione di concerti nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Padova, dove è sepolto Giuseppe Tartini, uno dei più grandi violinisti del Settecento e per molti anni direttore della Cappella musicale del Santo.
La BOTTEGA TARTINIANA è un'iniziativa promossa dal Centro Universitario, con la consulenza artistica del maestro GiovanBattista Rigon, e il contributo dell'ESU di Padova.
Il programma 2010 della BOTTEGA TARTINIANA prende il via con una MEDITAZIONE IN MUSICA SULLA PASSIONE DI CRISTO, proprio a ridosso della Santa Pasqua di Resurrezione: domani, venerdì 2 aprile, alle ore 21, nella Chiesa di Santa Caterina di Alessandria (via Cesare Battisti 245 a Padova), l'ORCHESTRA BOTTEGA TARTINIANA, nata dall'esperienza di questi anni, eseguirà infatti LE SETTE ULTIME PAROLE DI CRISTO op. 51, di Franz Joseph Haydn (1732-1809).
Si esibiranno:
PIERO TOSO, violino principale e concertatore
Lara Baschino, Alessandro Cappelletto, Claudio Rado: violini primi
Davide Albanese, Cecilia Baesso, Paola Beziza: violini secondi
Enrico Carraro, Clelia Gozzo, Giovanni Simeoni: viole
Alex Jellici, Massimo Raccanelli, Federico Toffano: violoncelli
Michele Gallo: contrabbasso
PIERO TOSO, violino principale e concertatore
Lara Baschino, Alessandro Cappelletto, Claudio Rado: violini primi
Davide Albanese, Cecilia Baesso, Paola Beziza: violini secondi
Enrico Carraro, Clelia Gozzo, Giovanni Simeoni: viole
Alex Jellici, Massimo Raccanelli, Federico Toffano: violoncelli
Michele Gallo: contrabbasso
La composizione venne commissionata nel 1785 a Franz Joseph Haydn dal vescovo di Cadice (Andalusia, Spagna) come lavoro orchestrale da eseguirsi nel contesto della Settimana Santa. Il risultato furono «Sette sonate con un'introduzione ed al fine un terremoto», che vennero eseguite probabilmente il venerdì santo del 1786 nella chiesa sotterranea di Santa Cueva. Haydn commenterà più tardi quell'evento: «Era tradizione eseguire, nella cattedrale di Cadice, durante il periodo quaresimale, un oratorio. I muri, le finestre e le colonne della chiesa venivano coperte di drappi neri e solo un grande lampadario centrale illuminava il buio più profondo. A mezzogiorno tutte le porte venivano chiuse e la musica prendeva inizio. Dopo un preludio appropriato, il vescovo saliva all'ambone e pronunciava una delle sette parole, commentandola. Al termine del sermone scendeva dalla sede e raggiungeva l'altare, prostrandosi dinanzi al crocifisso. La musica veniva suonata successivamente ' in queste pause ' e così via per tutte le sette parole. La mia composizione si innesta conformemente in questa pratica».
L'esecuzione dell'opera ebbe un tale successo da convincere Haydn, in seguito, a predisporre altre stesure strumentali: una in forma di grande oratorio per soli, coro ed orchestra; una per pianoforte solo; infine, una versione per quartetto d'archi, nella quale ogni numero è preceduto dalle parole di Cristo nella versione latina. La musica delle sonate delinea lo stato d'animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e Giovanni, dei crocifissori: «Ciascun frammento di testo ha ricevuto nella musica strumentale un trattamento tale da commuovere anche l'ascoltatore più inesperto nelle profondità della sua anima». Colpisce l'uso frequentissimo delle note ribattute, quasi a sottolineare i colpi ricevuti, lo stillare delle lacrime, sudore e sangue, il continuo pulsare del dolore. Dominata da tale profondo afflato emotivo, peraltro unito all'assoluta perfezione formale dell'impianto quartettistico, l'opera risulta a tutt'oggi uno dei massimi capolavori del genere.
L'esecuzione dell'opera ebbe un tale successo da convincere Haydn, in seguito, a predisporre altre stesure strumentali: una in forma di grande oratorio per soli, coro ed orchestra; una per pianoforte solo; infine, una versione per quartetto d'archi, nella quale ogni numero è preceduto dalle parole di Cristo nella versione latina. La musica delle sonate delinea lo stato d'animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e Giovanni, dei crocifissori: «Ciascun frammento di testo ha ricevuto nella musica strumentale un trattamento tale da commuovere anche l'ascoltatore più inesperto nelle profondità della sua anima». Colpisce l'uso frequentissimo delle note ribattute, quasi a sottolineare i colpi ricevuti, lo stillare delle lacrime, sudore e sangue, il continuo pulsare del dolore. Dominata da tale profondo afflato emotivo, peraltro unito all'assoluta perfezione formale dell'impianto quartettistico, l'opera risulta a tutt'oggi uno dei massimi capolavori del genere.
La quarta edizione della Bottega Tartiniana proseguirà poi con altri due appuntamenti:
MERCOLEDÌ 21 APRILE, ore 21
concerto del giovani prodigio Fabio Corsi, chitarra classica
con musiche di John Dowland (1563-1626), Silvius Leopold Weiss (1686-1750), Johann Kaspar Mertz (1806-1856), Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968), Augustin Barrios (1885-1944), Francisco Tarrega (1852-1909), Giulio Regondi (1822-1872) e Isaac Albeniz (1860-1909)
MERCOLEDÌ 5 MAGGIO, ore 21
concerto del duo Davide De Ascaniis - Alessandro Ferretto
con musiche di Giuseppe Tartini (1692-1770), Ludwig Van Beethoven (1770-1827), Johannes Brahms (1833- 1897), Nicolò Paganini (1782 ' 1840)
Per informazioni:Centro Universitario, tel. 049-8764688, email: info@centrouniversitariopd.it,
www.centrouniversitariopd.it
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comunicato stampa 84/2010
Padova, 1 aprile 2010
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Padova, 1 aprile 2010