MONS. GIUSEPPE BENVEGNU-PASINI È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE

Mons. Giuseppe Benvegnù-Pasini, presbitero della Diocesi di Padova, è mancato questa mattina, sabato 21 marzo 2015 – all’Oic della Mandria dove risiedeva da qualche tempo insieme alla sorella ed era amorevolmente seguito dal personale tutto e dalle moltissime persone che costantemente lo visitavano, preti, laici e la “”famiglia”” della Fondazione Zancan. Lo scorso 3 marzo mons. Pasini aveva ricevuto la telefonata di papa Francesco e due giorni dopo ne aveva parlato, seppur a fatica, pubblicamente, esprimendo tutta la sua gioia per questo “evento” così importante.
 
La Diocesi tutta, il vescovo Antonio e i presbiteri esprimono profondo cordoglio per la perdita di un uomo e di un presbitero, che tanto ha dato alla Chiesa ma c’è anche tanta riconoscenza per aver condiviso un dono che il Signore ha alimentato dando voce ai poveri e ai bisogni degli ultimi. Mons. Pasini, infatti, aveva seguito i passi di mons. Nervo, prima alla direzione di Caritas Italiana, per due mandati, e poi alla presidenza della Fondazione Emanuela Zancan onlus. Un cammino così profondamene condiviso, quello di mons. Nervo e di mons. Pasini, da vederli accomunati anche dal ritorno alla Casa del Padre: il 21 marzo 2013, esattamente due anni fa, anche mons. Nervo lasciava questa terra.
 
Le esequie si celebreranno martedì 24 marzo alle ore 10.30 in basilica Cattedrale a Padova, presiedute dal vescovo Antonio Mattiazzo.
 
Giuseppe Benvegnù-Pasini (1932 – 2015)
Nasce a Piove di Sacco PD il 26 dicembre 1932. Subito dopo la guerra, nell’ottobre 1945, entra in seminario all’età di 13 anni. Viene ordinato sacerdote all’età di 23 anni e mezzo l’8 luglio 1956. Dal settembre 1956 fino al 1963 svolge funzioni di coadiutore nella parrocchia di San Daniele a Padova. Dal settembre 1963 al settembre 1967 è animatore pastorale nella nascente zona industriale di Padova, che contava più di 300 aziende e settemila dipendenti.
Contemporaneamente insegna Dottrina sociale della Chiesa nella Scuola Superiore di Servizio Sociale di Padova e si iscrive alla facoltà di Scienze politiche all’Università di Padova.
Conseguirà, successivamente, la laurea nella stessa disciplina a Roma, in quanto nel settembre 1967 viene chiamato a Roma come vice assistente nazionale delle Acli, a fianco dell’assistente nazionale mons. Cesare Pagani e vi rimane fino al 1971, con l’incarico di seguire la formazione dei quadri nazionali e provinciali del movimento. Sono gli anni più delicati dell’organizzazione aclista, che hanno visto la famosa “sconfessione” del movimento da parte di Paolo VI e il conseguente ritiro degli assistenti ecclesiastici nazionali e provinciali.
 
Nel 1972 mons. Giovanni Nervo chiede al Vescovo di Padova che mons. Pasini possa collaborare nell’importante istituzione nata da poco per volere del Papa Paolo VI e della quale Nervo era presidente, la Caritas Italiana.
Così, dopo la laurea in scienze politiche conseguita presso l’Università La Sapienza di Roma, inizia il nuovo impegno come responsabile del settore “Studi, formazione e documentazione” di Caritas Italiana, fino al 1986. In quell’anno mons. Nervo lascia la Caritas Italiana per la scadenza del secondo mandato prevista dallo Statuto e in contemporanea la CEI nomina direttore nazionale mons. Giuseppe Benvegnù-Pasini, che ricoprirà questa carica dal 1986 al marzo 1996, per due mandati consecutivi.
Nel corso del duplice mandato di mons. Pasini la Caritas consolida la sua presenza, distinguendosi per una forte connotazione educativa e sociale, con estrema attenzione ai bisogni dimenticati e agli “ultimi della fila”, sia a livello nazionale che internazionale.
Negli anni 1982-2002 mons. Pasini è docente di Pastorale della carità alla Pontificia Università Lateranense. Dal 1996 al 2000 è direttore del Centro Giuseppe Toniolo di Padova. Dal 2000 al 2010 è Presidente dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Padova.
Nel 1997 mons. Nervo dà le dimissioni da presidente della Fondazione Emanuela Zancan Onlus Centro Studi e Ricerca Sociale e chiede al Vescovo che possa subentrare a lui nella presidenza mons. Pasini. Dal 1997 era presidente della Fondazione Emanuela Zancan Onlus, Centro di Studio e Ricerca nel settore delle politiche sociali, sanitarie, sociosanitarie, educative, cioè dei servizi alla persona.
 
Il 3 marzo 2015, alle 12.01, mons. Giuseppe Benvegnù-Pasini ha ricevuto la telefonata di papa Francesco. «Santità, la sua elezione è stata per me liberante» risponde don Giuseppe: «Quando la elessero papa, io ero in gran confusione, poi ebbi un’illuminazione e pensai “offro la mia sofferenza a Dio, per il Papa, perché possa compiere il suo enorme compito di riforma della Chiesa”. Dopo questo fatto tutto mi fu più chiaro: la mia malattia non cadeva nel vuoto ma aveva un compito nella Chiesa e nel mondo. Quando l’offerta è al Signore, tutto diventa più significativo. Non soffrivo invano, tutto si univa alla sofferenza di Cristo. Ora ho uno scopo per cui pregare e per cui soffrire».


CS 87/2015
Padova, 21 marzo 2015

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