Viene eretta canonicamente, con decreto del vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, domenica 25 marzo, l'Associazione pubblica delle Collaboratrici Apostoliche Diocesane. Per sancire la nascita dell'associazione, con la lettura del decreto vescovile da parte del Cancelliere don Tiziano Vanzetto e la consegna degli Statuti a quante attualmente ne fanno parte, domenica 25 marzo, nel santuario mariano di Monteortone (Abano Terme), il vescovo Mattiazzo presiederà, alle ore 16, una celebrazione eucaristica. Durante questa liturgia saranno rinnovati i propositi delle Collaboratrici Apostoliche Diocesane che hanno già espresso dedizione temporanea o definitiva.
Con questa celebrazione e la nascita dell'Associazione delle Collaboratrici Apostoliche Diocesane, si consolida e prende forma e struttura - dopo un lungo periodo di verifica e di esperienza - una nuova realtà di consacrazione femminile. I primi segnali di una forma di servizio apostolico alla chiesa locale al femminile si erano già espressi con il vescovo Filippo Franceschi, ma è stato mons. Antonio Mattiazzo, nel 1990, ad incoraggiare la «ricerca di un progetto nuovo ed originale di vita evangelica ed apostolica» per «valorizzare l'identità e il ruolo della donna, come soggetto originale e attivo di vita ecclesiale e missione apostolica».
Alcune donne iniziarono il cammino di formazione e nel marzo 2001 ci fu la prima dedizione temporanea del primo nucleo di cinque consacrate che hanno confermato la dedizione in forma definitiva il 25 marzo 2004. Ora, a otto anni di distanza, viene eretta canonicamente l'Associazione pubblica di fedeli delle Collaboratrici Apostoliche Diocesana con approvazione ad experimentum per tre anni.
La nascita dell'Associazione va di pari passo con la pubblicazione degli Statuti che determinano modalità e stile di vita delle consacrate, ma anche il cammino formativo delle candidate, e le norme per l'amministrazione dei beni.
«Il nome Collaboratrici Apostoliche Diocesane ' si legge nel primo articolo dello Statuto ' definisce una comunità di donne che, guidate dallo Spirito Santo, hanno fatto la scelta di seguire radicalmente Gesù, adottando una forma di vita modellata sul Vangelo al fine di collaborare, con la testimonianza di vita e il servizio apostolico, al progetto di salvezza che Dio Padre sta realizzando tramite la Chiesa per tutta l'umanità».
Attualmente sono cinque le donne che hanno confermato, con la dedizione definitiva, il loro servizio alla chiesa diocesana nella forma dell'apostolato, altre tre hanno emesso dedizione temporanea e quattro sono in formazione.
Quattro gli elementi caratteristici di questa dedizione: la sequela radicale di Cristo, con la pratica dei consigli evangelici di povertà, obbedienza e castità; la collaborazione apostolica specificatamente femminile sul modello di Maria; la diocesanità, espressa nella dedizione alla chiesa locale di Padova; la vita comune in fraternità.
Con il consolidamento in associazione le Collaboratrici avranno una responsabile generale nominata dal vescovo (attualmente è Virginia Kaladich) a cui faranno riferimento; un delegato del vescovo (don Federico Giacomin, direttore di Villa Immacolata, dove si svolge il periodo di formazione) e una sede di riferimento in Casa Nazareth, in via Ravignana 3 a Padova.
Le Collaboratrici Apostoliche Diocesane vivono del loro lavoro, provvedono alle necessità della vita comune, devolvono mensilmente una percentuale del loro stipendio per le spese comuni nelle singole case-comunità e dell'Associazione e svolgono volontariamente e gratuitamente l'attività pastorale (tranne nei casi in cui questa coincida con l'impegno lavorativo). Il servizio di collaborazione si esprime nei vari ambiti: iniziazione cristiana, catechesi, liturgia, attività caritative, formazione, educazione, insegnamento, missione, collaborazione negli uffici diocesani, pastorale vocazionale.
Per essere ammesse a questa forma di dedizione alla chiesa diocesana, le aspiranti sono invitate a un tempo di discernimento spirituale e da un cammino quadriennale di formazione umana, spirituale, teologica e pastorale, al termine del quale la candidata viene ammessa alla dedizione temporanea per un triennio, con rinnovo annuale degli impegni, e quindi alla dedizione definitiva.
CS 86/2012
Padova, 23 marzo 2012