Nota dell’Ufficio Stampa della Diocesi di Padova

Il vescovo di Padova e la Pastorale sociale della Diocesi hanno seguito da vicino e condiviso l'appello dei dipendenti dei centri commerciali contro l'apertura domenicale del 26 dicembre. Il tema, infatti, del riposo settimanale e - per i credenti - della santificazione del giorno del Signore, rimane un'attenzione costante nell'agire e nel pensare della Chiesa padovana, che apprende ora, con favore, la decisione maturata da parte dei responsabili delle attività commerciali di rimanere chiusi nel giorno di Santo Stefano.

 

Il vescovo Antonio Mattiazzo coglie l'occasione per ribadire alcuni valori, sottolineati anche in occasione del messaggio per la festa del lavoro il primo maggio scorso: «Vorremmo richiamare l'attenzione sul fatto che il senso cristiano della domenica è di proporre dei valori fondamentali di una qualità di vita umana, personale e sociale, degna dell'altissima vocazione dell'uomo, fondamento quindi di una 'vita buona'. Il riposo festivo è un'esigenza profonda perché assicura la trascendenza e la libertà dell'uomo rispetto alle cose terrene, il primato e la Signoria di Dio e non quella del profitto materiale, la cura della propria vita spirituale, il coltivare la vita e gli affetti familiari, la necessaria distensione del corpo e dello spirito, l'esercizio delle opere di carità verso il prossimo». Ciò è tanto più vero in occasione di feste particolari come quelle natalizie, feste della famiglia, per eccellenza.

 

Questi valori non possono essere esclusi dal dibattito pubblico, sono anzi degli indicatori da tenere presenti alla pari degli indicatori economici. Anche perché i costi umani che scelte incentrate solo al profitto materiale provocano, a loro volta si trasformano in altrettanti costi economici (cfr. Caritas in veritate, 32).

 

Su queste questioni la politica ha un ruolo decisivo, che è suo dovere esercitare fino in fondo; ed è necessario che la politica tenga conto non solo degli indicatori economici ma anche di quelli sociali, etici e religiosi, così come ci si auspica che la politica non sia complice nell'emarginare il cristianesimo dalle matrici culturali che danno linfa alla società, con scelte che negano la fondamentale grammatica umana che il cristianesimo offre.

La Chiesa, da parte sua, continuerà a ribadire e riproporre il proprio contributo di valore e di pensiero su queste tematiche, nell'auspicio che i luoghi dove si trattano le questioni economiche non siano impermeabili ai quei valori fondamentali che rendono più umana una comunità.

 

Su temi di così grande rilevanza il nostro paese e il nostro territorio veneto e padovano in particolare possono distinguersi rispetto al trend e alle usanze di altri paesi che hanno definitivamente sacrificato il valore della festa e del riposo, che sono una conquista di civiltà; e possono fare di questa differenza un valore aggiunto in termini di qualità della vita.

 

 

CS 189/2010

Padova, 27 ottobre 2010

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