A dare il là e il tono della Quaresima è il messaggio del vescovo Antonio Mattiazzo, che ha un titolo indicativo e fortemente esortativo: Osiamo una Quaresima nuova. Una Quaresima che porti davvero il segno della conversione, del cambiamento.
La Quaresima, fin dal suo avvio, con il rito dell’imposizione delle ceneri, ci ricorda, scrive il vescovo «che siamo creature, che non ci siamo dati la vita da noi stessi, che non esistiamo per caso ma perché siamo stati pensati e amati da Dio e da Lui siamo custoditi nell’essere. Essere creatura significa pure il riconoscere un limite intrinseco delle nostre facoltà e della nostra libertà: non siamo noi a determinare l’ordine dei valori la Verità, cos’è Bene e Male, la Giustizia. Sono valori radicati in Dio e ci trascendono».
Ma la Quaresima è tempo di riscoperta del nostro battesimo (non a caso da alcuni anni il rito delle Ceneri si accompagna al rito di elezione di quei catecumeni che nella Veglia Pasquale riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana, e quest’anno sono 42 tra adulti e ragazzi).
L’invito del vescovo è perciò di cogliere questo tempo forte per nutrirsi ancor di più della «Parola di Dio» in modo da «saziare la fame e sete inestinguibile di senso, di verità, di amore, di speranza» e «per ordinare rettamente la vita sociale». E le opportunità non mancano ricorda il vescovo citando la “lectio divina” e i “Centri di ascolto” del Vangelo.
Ma «Convertirsi a Dio vuol dire convertirsi all’amore di Dio e insieme del prossimo» e «L’amore del prossimo comporta la pratica rigorosa della giustizia e delle sue esigenze, per cui non pratica il comandamento della carità chi non è onesto negli affari. Dobbiamo decisamente opporci al diffuso fenomeno della corruzione. L’evasione fiscale è pure moralmente illecita. Per quanto sta in noi cerchiamo di evitare gli sprechi sia alimentari che di altro genere praticando uno stile di vita ispirato a criteri di sobrietà. Ma occorre aggiungere che la giustizia da sola non è sufficiente per edificare una società buona. È necessaria la carità che non innalza muri, ma costruisce ponti di dialogo e di collaborazione».
Il vescovo pensando al contesto attuale sottolinea inoltre che: «In una società» divenuta «pluralistica sotto l’aspetto etnico e religioso, siamo chiamati al rispetto della dignità di ogni persona e a un’accoglienza generosa e saggia. Anche in questo caso, è di fondamentale importanza e convenienza superare il muro dell’indifferenza e della chiusura e intessere una buona comunicazione per edificare una convivenza solidale e pacifica».
Siamo chiamati a costruire una civiltà dell’amore conclude il vescovo «È una sfida che noi cristiani e tutti gli uomini di buona volontà dovremmo accogliere, un ideale a cui tendere con coraggio. L’amore, non l’egoismo e la violenza, è il valore che unisce, risana i mali, riempie i cuori, unisce le persone, produce bellezza non effimera. Usciamo dal nostro torpore, liberiamoci dai molti timori e dal nostro scetticismo e osiamo una Quaresima nuova».
Numerosi anche gli atteggiamenti da migliorare segnalati dal pastore della Chiesa padovana, che sottolinea a singoli fedeli e comunità di coltivare e intessere buone relazioni con i vicini, con le persone bisognose, con gli anziani… «Condividere - Il bene che c’è tra noi» ricorda il vescovo è la proposta per la Quaresima 2015 coordinata dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della Missione.
Un tema – Condividere – che è stato sviluppato attraverso diversi strumenti presentati e distribuiti in questo periodo alle comunità parrocchiali per animare questo tempo forte. Tra le numerose proposte c’è l’itinerario liturgico-missionario che si dispiega nelle cinque settimane affrontando, riflettendo e proponendo azioni rispetto a diverse forme di condivisione: della fragilità, dei desideri, delle illusioni, dell’amore, della vita.
Non manca poi la condivisione con il “mondo” attraverso il sostegno ai progetti dei paesi in cui operano i missionari fidei donum: Thailandia, Kenya, Brasile, Ecuador.
Tra le proposte diocesane che in breve tempo sono divenute “tradizione consolidata” in tempo di Quaresima c’è l’esperienza UN ATTIMO DI PACE coordinata dall’Ufficio diocesano di Pastorale della Comunicazione che anche in questa edizione propone novità interessanti e al passo con i tempi, tanto da essere stato “assunto” anche dalla Diocesi di Pordenone. Tema di Un attimo di pace – Quaresima 2015 è il NUTRIMENTO, che accanto alle meditazioni quotidiana (via email, sms, whatsapp, con l’app per sistemi iOs e Android e su BluradioVeneto alle ore 7.25 e 18.30) e alle iniziative di Arte e catechesi sempre nuove e aggiornate, presenta tre appuntamenti davvero originali: il laboratorio di cucina biblica in programma all’Istituto Dieffe di Noventa Padovana sabato 28 febbraio, dalle 10 alle 14.30; l’incontro, in collaborazione con la Scuola del Legame sociale sul tema Il rito del lavoro, il lavoro del rito: cercare nutrimento, in programma sabato 14 marzo, alle ore 10, in basilica di Santa Giustina a Padova; e la visita al parco di Valsanzibio sabato 21 marzo, dalle ore 14 alle ore 17, con la proposta Il giardino delle delizie. Un luogo speciale per un viaggio interiore.
Iniziative diffuse anche in città di Padova con il calendario comune che raggruppa i principali appuntamenti organizzati dalle realtà della Diocesi, dalla Basilica del Santo, dall’Istituto teologico Sant’Antonio Dottore e dal Centro Antonianum.
In particolare dal Centro universitario e dalla Pastorale cittadina arrivano altre proposte diversificate che offrono spazi di pace, via crucis cittadina, meditazioni e chiese aperte per la preghiera personale, la riconciliazione o per meditare accompagnati dalla musica.
Ulteriori informazioni:
www.diocesipadova.it
www.unattimodipace.it
www.centrouniversitariopd.it
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