Religione a scuola…per arricchire il tuo bagaglio

C'è tempo fino al 12 febbraio, per genitori e alunni delle classi terze medie, per decidere se avvalersi o meno dell'ora di religione a partire dal primo anno di scuola superiore e così per i genitori degli alunni che iscrivono il proprio figlio/a a una scuola del primo ciclo per la prima volta.

 

Per facilitare la scelta e spiegare obiettivi, contenuti e utilità dell'ora di religione, l'Ufficio Scuola della Diocesi di Padova ha predisposto anche quest'anno del materiale informativo redatto in sei lingue, compresi il cinese e l'arabo. Si tratta di un pieghevole e di una locandina che informano circa il significato e le finalità dell'IRC, segnalandone l'importanza e l'utilità, anche per i non cristiani. L'incontro e la conoscenza sono infatti i primi passi per attuare integrazione e accoglienza reciproca, sia di alunni e genitori riguardo ai cittadini italiani, sia degli italiani in relazione agli stranieri.

Per le comunità cristiane il vescovo Antonio ha scritto anche un messaggio, indirizzato specialmente ai genitori e ragazzi in uscita dalle scuole medie (secondarie di I grado), messaggio che viene diffuso attraverso diecimila copie di un pieghevole. Questi sussidi divulgativi vengono distribuiti in questi giorni sia nelle scuole che nelle parrocchie e associazioni giovanili.

 

Quest'anno è stato inoltre realizzato un video-spot con le voci e le scelte di ragazzi di diversa nazionalità, realizzato dalla SHED PRODUCTION di don Andrea Segato su un'idea di don Marco Sanavio, responsabile del Servizio informatico diocesano e di Diweb.it e disponibile all'indirizzo www.ufficioscuola.diocesipadova.it

 

L'immagine della depliantistica propone un sole dai molti colori, fatto di matite colorate. Sono differenti e molteplici anche i colori della pelle di chi opera nella classe-laboratorio, metafora di ciò che è la classe nell'ora di religione: l'ora di religione è un laboratorio dove importa il coinvolgimento di tutti gli studenti, nella pluralità di presenze e colori, di culture e religioni che popola il mondo scolastico di oggi. Il coinvolgimento della persona del giovane, è garanzia di risultati migliori, ciò che 'si manifesta in forma più evidente alle superiori, dove questa sembra essere una condizione assolutamente necessaria per ottenere dei risultati e nel contempo le resistenze al coinvolgimento sembrano maggiori'. Nelle superiori 'è impossibile trascurare le tematiche esistenziali che interessano gli studenti... un vincolo da cui non si può prescindere. Ne dipendono sia il modo di porsi rispetto all'ora di religione sia i livelli di apprendimento' (A. Castegnaro, Apprendere la religione, pag. 215).

In diverse lingue si spiega poi brevemente in che cosa consiste l'ora di religione, come sia uno spazio in cui emergono molte domande di senso e come proprio attraverso il dialogo il bambino e il ragazzo imparino a confrontarsi con diverse esperienze spirituali e di altre religioni. Fin dalla scuola materna, infatti, far dialogare i bambini di diversa religione è feconda occasione per una reciproca accoglienza e l'apertura al dialogo.

L'ora di religione non mira a far proseliti ma approfondisce i valori più grandi come la pace, la vita umana e la fraternità. In questi valori tutte le religioni devono incontrarsi. Si impara che la libertà e la dignità delle persone sono sacre per tutti, qualunque sia la provenienza, il colore, il sesso, la religione.

 

L'insegnamento della religione cattolica ' spiega mons. Franco Costa, vicario episcopale per la Catechesi e direttore dell'Ufficio Scuola della Diocesi di Padova ' proprio perché non si configura in termini di catechesi e di educazione alla fede, ma in termini squisitamente antropologici e culturali ' concorre a far dialogare gli alunni sulle questioni di senso, sul rapporto tra religione (quale che essa sia) e i principi fondamentali e costituzionali alla base della nostra convivenza civile e dunque sul rapporto tra religione e coscienza personale, tra religione e pubbliche istituzioni. L'incontro tra alunni di differenti tradizioni religiose può servire a scongiurare sia l'ignoranza religiosa che la superstizione, e i fenomeni estremi della violenza e dell'intolleranza.

 

ALUNNI IMMIGRATI NELLE SCUOLE

 

È un luogo comune che gli immigrati non si avvalgano dell'IRC nelle scuole.

In realtà nello scorso anno scolastico 2009/10 i dati raccolti per la prima volta sulla partecipazione degli stranieri all'ora di religione hanno riservato un esito sorprendente:

Questi sono i dati nazionali per l'a.s. 2009/10

quota percentuale degli alunni stranieri presenti a scuola che si avvalgono dell'IRC:

infanzia                                              48,6 %

primaria                                             51,9 %

secondaria I grado                             46,5 %

secondaria II grado                            40,3 %

I dati del territorio in diocesi di Padova confermano sostanzialmente i dati nazionali.

 

 

 

CS 17/2011

Padova, 21 gennaio 2011

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