Si chiude la fase diocesana della causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin, fedele laica e madre di famiglia

Sono passati tre anni e mezzo dall'apertura del processo di beatificazione e di canonizzazione della Serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin, svoltasi alla presenza del vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, nella chiesa di Oliero il sabato 8 novembre del 2008.

Di lì a poco, il 3 dicembre 2008, sono iniziate le audizioni dei testimoni e la raccolta della documentazione. L'ultimo teste è stato sentito il 29 febbraio 2012. In tutto ci sono state 65 sessioni di tribunale e sono stati ascoltati 58 testi, di cui 12 sacerdoti, 7 religiosi/e e 39 laici.

Compiuto questo lavoro ed espletate le formalità richieste dal procedimento, il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, ha fissato la chiusura del 'processo sulla fama di santità ed eroicità delle virtù della serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin' per venerdì 18 maggio 2012. La celebrazione della fase diocesana si terrà nella chiesa parrocchiale di Valstagna con inizio alle ore 19.

La chiusura del processo sulla fama di santità di Maria Cristina Cella Mocellin è stata anticipata da un percorso studiato in tappe dal vicariato di Valstagna-Fonzaso, dove la famiglia Mocellin aveva trovato la sua residenza. Il cammino ha visto la presenza di testimoni che hanno conosciuto Maria Cristina, nell'intento di entrare prima a conoscere la vita della Serva di Dio, scoprendo le domande essenziali dell'adolescenza, la sua ricerca interiore, il suo cammino di fede nella comunità cristiana, nella formazione, nell'amicizia; quindi il suo percorso spirituale-vocazionale per rispondere con generosità, in ascolto e collaborazione al Progetto del Padre, attraverso alcune figure di sacerdoti e religiose che l'hanno accompagnata, quindi il valore della famiglia e il mistero della sofferenza vissuta come dono e offerta. Infine la quinta tappa corrisponde alla chiusura del processo diocesano per la beatificazione, che si svolgerà venerdì 18 maggio a Valstagna, un momento che raccoglie la Comunità cristiana nella lode per il dono della vita di Maria Cristina, apre alla testimonianza e rinnova la Chiesa locale.

La serata si concluderà con il musical Il Risorto' oltre il dolore e la croce, di Daniele Ricci, proposto da una sessantina di giovani di Vicenza, alle ore 21.15 nella palestra comunale di Solagna.

 

In occasione della chiusura del processo arriverà un pullman di fedeli dalla parrocchia della Sacra Famiglia di Cinisello Balsamo (comunità d'origine di Maria Cristina) e uno da Saccolongo (Padova), dove è stata costituita l'associazione 'Amici di Cristina' che gestisce una casa per ragazze madri del Centro Aiuto alla vita.

Per l'intera Diocesi di Padova la chiusura della fase diocesana rappresenta un ulteriore momento di grazia e riconoscenza per il dono di santità offerto dalla testimonianza di vita di Maria Cristina Cella Mocellin.

Un momento di ringraziamento ulteriore sarà vissuo il giovedì 24 maggio, alle ore 20.30, nella chiesa di San Nazario, con la veglia di ringraziamento e di Pentecoste

 

 

LA VITA

Maria Cristina Cella Mocellin, nacque a Monza il 18 agosto 1969. Il 2 febbraio 1991 sposa Carlo Mocellin di Carpanè (provincia di Vicenza ma Diocesi di Padova), e a Carpanè i due sposi fissano la loro dimora. Incinta del terzo figlio a Maria Cristina viene diagnosticato un tumore; la giovane mamma rifiuta cure che potessero danneggiare la vita del bimbo che portava in grembo. Il bimbo nasce sano, ma la donna muore il 22 ottobre 1995.

Il gesto eroico e il sacrificio della madre sono i vertici di una personalità che aveva sempre destato in chi l'incontrava fascino e ammirazione per la sua fede cristallina e solida e per l'autenticità della persona.

«Già quand'era ragazza all'oratorio ' scrive il postulatore della causa mons. Pietro Brazzale ' nella parrocchia della Sacra famiglia di Cinisello Balsamo (Mi) Mariacristina si distingueva per la sua decisione nel fare il bene, per la fermezza delle sue convinzioni, per il suo spirito di preghiera. Aveva idee chiare e precise su come testimoniare la propria cordiale adesione al Vangelo, su come impostare in modo giusto e sereno il proprio futuro, se si è chiamati a formare una famiglia. Mariacristina veniva notata, tra tutti i coetanei, per la sua diligenza e per la vivacità della sua intelligenza. Non si limitava ad ascoltare con attenzione i discorsi degli adulti, lei voleva approfondire certi temi, desiderava mettere in piena luce alcune questioni' Chi l'avvicinava e conversava con lei, restava subito colpito dalla sua dolcezza, dalla sua capacità di ascolto».

Altrettante sfumature della sua personalità, ma soprattutto del suo rapporto intimo con Gesù, alimentato dalla preghiera costante, si ritrovano nelle pagine del suo diario e nell'epistolario che intrattenne nel periodo di fidanzamento con Carlo.

 

 

LE FASI PROCESSUALI

La sessione di apertura del processo avvenne dopo alcuni passaggi necessari e fondamentali. Il 21 settembre 2007 il postulatore delle cause dei santi della Diocesi di Padova, mons. Pietro Brazzale presentò al vescovo di Padova, il Supplice libello in cui si conferma la presenza, nella vita di Maria Cella, dei fondamenti per intraprendere la causa di beatificazione. Successivamente, il 26 settembre 2007, ci fu l'assenso da parte della Conferenza episcopale triveneta; infine il 16 febbraio 2008 la Congregazione per le cause dei santi diede il nulla osta. Contemporaneamente - essendo morta la Cella a Bassano - e quindi in Diocesi di Vicenza, è stata richiesta all'allora vescovo mons. Cesare Nosiglia, il riconoscimento di competenza perché il processo si possa svolgere in Diocesi di Padova. Il 4 settembre 2008 con un editto, il vescovo di Padova annuncia che «La fama di santità assai viva ha spinto la Diocesi di Padova ad iniziare un'indagine sull'esercizio in grado eroico delle virtù di questa testimone autentica del Vangelo».

 

Il decreto d'introduzione della Causa di Beatificazione della Serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin porta la data del 16 settembre 2008. Successivamente è stato costituito il tribunale: giudice delegato è don Sergio Zorzi; promotore di giustizia mons. Daniele Prosdocimo; notaio attuario don Alessio Bertesso; notaio aggiunto don Mauro Filippi; postulatore della causa mons. Pietro Brazzale. Nominati anche due censori teologi - mons. Giuseppe Padovan vicario episcopale per gli istituti di vita consacrata e don Sergio De Marchi, docente di teologia dogmatica alla Facoltà Teologica del Triveneto - per esaminare gli scritti editi e inediti della Cella e la commissione storica presieduta da mons. Pierantonio Gios, direttore della biblioteca Capitolare; di cui fanno parte don Luciano Cavazzana e don Stefano Dal Santo. Copista la signora Maria Luisa Giurgola.

La sessione di apertura dell'indagine diocesana sulla fama di santità ed eroicità delle virtù della Serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin avvenne l'8 novembre 2008. Il primo teste fu ascoltato il 3 dicembre 2008 e l'ultimo il 29 febbraio 2012.

Il 16 marzo 2012 il promotore di giustizia, mons. Daniele Prosdocimo, dichiarò di aver effettuato l'esame degli atti del processo e non chiese alcuna integrazione. La medesima cosa affermò il 19 marzo il postulatore mons. Pietro Brazzale.

Venerdì 18 maggio a Valstagna si chiude il processo sulla fama di santità ed eroicità delle virtù della serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin.

 

Tra le prove documentali ci sono anche il diario di Maria Cristina (quaderno di preghiere), le lettere, i testi di canzoni da lei composte e musicate, e numerosi scritti che tracciano la sua biografia.

Conclusa la fase diocesana la causa passa a Roma, alla Congregazione per le Cause dei Santi, dove postulatore incaricato, con nomina del vescovo di Padova, sarà padre Florio Tessari, postulatore generale dei Cappuccini e già provinciale dei cappuccini veneti.

 

 

CS 133/2012

Padova, 17 maggio 2012

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