Tornati i giovani padovani della GMG di Madrid

Sono in viaggio i 23 pullman che riportano a casa i 1300 giovani della Diocesi di Padova che hanno vissuto la 26a Giornata mondiale della Gioventù di Madrid. L'arrivo, scaglionato in base alle diverse mete di arrivo, è previsto nella tarda serata di oggi, lunedì 22 agosto. Nei pullman si respira una più che naturale stanchezza fisica ma non è sopito l'entusiasmo, anzi i giovani si scambiano pensieri, riflessioni e anche la consapevolezza della necessità di un momento di rielaborazione di quanto vissuto a Madrid insieme a centinaia di migliaia di altri coetanei provenienti da tutto il mondo.

 

Ci sono ancora nella mente impresse le immagini e le forti emozioni della notte di preghiera, di veglia e ancor più la celebrazione finale con l'annuncio, da parte di papa Benedetto XVI, del prossimo appuntamento a Rio de Janeiro per la GMG del 2013 e il mandato a portare nel mondo l'amore di Cristo: «Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, come Successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l'amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo!».

E in particolare l'invio e il saluto fatto ai giovani italiani dal Santo Padre al termine dell'Eucarestia di domenica: «Cari giovani di lingua italiana! Vi saluto tutti! L'Eucaristia che abbiamo celebrato è Cristo risorto presente e vivo in mezzo a noi: grazie a Lui, la vostra vita è radicata e fondata in Dio, salda nella fede. Con questa certezza, ripartite da Madrid e annunciate a tutti ciò che avete visto e udito. Rispondete con gioia alla chiamata del Signore, seguiteLo e rimanete sempre uniti a Lui: porterete molto frutto!».

 

Con questi echi nel cuore arrivano anche le prima riflessioni dei giovani. Chiara Poggioli, 28 anni di Mortise, racconta che «dalle discussioni di gruppo, dalle catechesi dei vescovi e dall'incontro con il Papa abbiamo capito che 'Radicati in Cristo e saldi nella fede' non può essere solo uno slogan ma deve essere il nostro modo di vivere quotidiano. Dobbiamo percepire l'amore che Dio ha per noi per poterlo poi trasmettere agli altri; senza fede è impossibile farlo. Questa GMG mi ha aiutato a capirlo e a sentire l'amore che Dio ha verso di noi».

 

Andrea De Toni, 23 anni di Mortise, è stato invece particolarmente «sorpreso dalla voglia dei ragazzi di riconoscersi sotto le proprie bandiere, di farsi rappresentare dal proprio stato. Abbiamo visto un'unione di popoli che riempie il cuore di gioia e di calore. La GMG ci ha mostrato come si può andare oltre le bandiere e amare gli altri pur essendo fieri del proprio popolo».

 

Luca Centanini, 19 anni di Santa Croce in Padova, rammaricandosi del poco tempo per approfondire le riflessioni stimolate dalle catechesi, sottolinea come la GMG sia «un continuo incontro molto bello con tutto il mondo».

 

E Angela Boccaletto, 23 anni, di Roncaglia, alla sua seconda GMG, gli fa eco ricordando che le «giornate mondiali della gioventù sono esperienze che si sedimentano nel tempo. La GMG la riscopri nei mesi che seguono. Durante i giorni di entusiasmo e incontro con gli altri coetanei e con il Papa viene seminato qualcosa nel cuore, che può fiorire anche dopo anni».

 

Infine Alessandro Comelli, 19 anni, di Sant'Alberto in Padova, è stato particolarmente colpito dal colpo d'occhio dei due milioni di persone a Cuatro Vientos: «capisci che non sei da solo nella tua fede come a volte ti capita a casa. È bello il clima di festa in ogni dove: in metro, in strada ovunque».

 

 

CS 181/2011

Padova, 22 agosto 2011

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