Il Natale evoca sempre nei cuori tanti sentimenti di bontà e desideri di fraternità e di pace: è un ritorno alle sorgenti della vita. Tutto questo è molto bello e messo in rilievo dagli elementi e simboli della festa. Ma il Natale è molto di più: è prima di tutto il Natale di Gesù ed è solo Gesù - vero Dio e vero uomo - che può davvero liberarci dal male e dall'angoscia e infonderci luce e coraggio. Ciò domanda fede e ci chiede di fare appello a Qualcuno che ci ama e ci offre il dono della salvezza, la speranza, la gioia, la pace, tutto ciò che il mondo non può darci.
Il Natale vissuto con verità e genuinità ci domanda la riscoperta dei valori più profondi della vita e del messaggio cristiano che è liberante e ci dona la speranza più affidabile, perché fondata su Dio stesso. Tutti ne abbiamo un grande bisogno. Cogliamo questa occasione, non lasciamola passare invano.
Il vangelo dice «non c'era posto per loro» e il mio augurio per questo Natale è di non mettere Gesù fuori, ma di saperlo accogliere come hanno fatto i pastori, persone tra le più semplici e povere, che hanno seguito l'annuncio dell'angelo: «Gloria a Dio e pace in terra agli uomini amati dal Signore». Il Natale è in questo annuncio. Sentirsi amati da Dio è il dono più bello.
Per questo Natale auguro a tutti voi che possiate sentire questa presenza e questo amore che ci avvolge e che ci chiede solo di avere un po' di cuore per sapere accogliere il Signore nella nostra vita e riconoscerlo come hanno fatto Maria, Giuseppe e i pastori.
Buon Natale di Gesù a tutti voi!
X Antonio Mattiazzo, vescovo
CS 239/2010
Padova, 23 dicembre 2010
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