Abitare il pluralismo

In preparazione alla Settimana di preghiera per l'Unità dei cristiani, che si terrà dal 18 al 25 gennaio, la Pastorale per l'Ecumenismo e il Dialogo della Diocesi di Padova, propone, per sabato 14 gennaio 2012, un convegno ecumenico dal titolo ABITARE IL PLURALISMO. L'incontro si terrà in aula tesi della Facoltà Teologica del Triveneto (via Del Seminario 29, Padova), dalle ore 9 alle ore 12.45, e vede la partecipazione di Gianfranco Bottoni, delegato per l'ecumenismo della Diocesi di Milano; Carlo Molari, teologo cattolico; Bernd Prigge, pastore luterano di Abano e Venezia; Paolo Ricca, teologo valdese; Cristina Simonelli, teologa cattolica e Liviu Verzea, parroco ortodosso romeno. Modera il convegno Giovanni Brusegan, docente della Facoltà Teologica del Triveneto e delegato per l'Ecumenismo, il Dialogo interreligioso e la cultura della Diocesi di Padova.

 

Ed è lo stesso don Brusegan a spiegare il senso del convegno e del suo titolo 'Abitare il pluralismo': «Siamo dentro a una società che si sta evolvendo in chiave plurietnica e plurireligiosa, rispetto a un passato monolitico. Oggi ci abitano molti volti, sentiamo molte lingue e abbiamo vicino  presenze che ci richiamano a mondi culturali e religiosi diversi. La sfida che si pone allora non è più e solo sul fronte della carità come accoglienza, ma anche sulle domande esistenziali e delle testimonianze di identità».

Di fronte a questo panorama don Brusegan segnala due rischi: «da un lato c'è il rischio di rintanarci in chiave di autodifesa e di fondamentalismo magari coltivando degli alibi, come il pericolo del relativismo e del sincretismo e dall'altro il rischio di aprirci in modo non adeguato perdendo veramente la propria identità e la qualità di una autentica testimonianza cristiana. È perciò importante superare il fondamentalismo, la paura, l'arroccamento, la tentazione del qualunquismo, del buonismo e del relativismo stesso. In questo senso il convegno intende offrire strumenti di conoscenza e percorsi di accompagnamento per saper abitare - cioè stare dentro la storia e la società, che è complessa e poliedrica - in modo convincente con apertura dialogica ma senza sconti rispetto ai valori, all'identità e ai criteri di vita che il cristianesimo e il cattolicesimo ci hanno donato. La presenza di pastori di altre chiese e di teologi laici, nonché di una donna, suggeriscono il superamento di una lettura monocorde per un approccio ecumenico che oltre alle diversità delle Chiese propone anche la diversità del femminile. Il convengo si rivolge in particolare alle persone che intendono essere operative in senso ecumenico all'interno di un mondo rischiosamente autoreferenziale e chiuso in se stesso».

 

 

CS 05/2012

Padova, 12 gennaio 2012

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