Acqua. Dono di Dio e bene comune

Un quarto della popolazione del pianeta non ha accesso ad una quantità minima di acqua pulita; oltre 2,5 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienico-sanitari di base. Eppure l'acqua è un bene di tutti, uno dei grandi doni della creazione attraverso cui Dio dona la vita a tutte le sue creature.

Parte da questi dati e da queste considerazioni fondamentali la campagna ACQUA. Dono di Dio e bene comune promossa dalla Rete interdiocesana Nuovi stili di vita, che vede l'adesione di ben 25 diocesi (Accerenza, Agrigento, Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Belluno-Feltre, Bolzano-Bressanone, Brescia, Campobasso-Bojano, Carpi, Como, Concordia-Pordenone, Cuneo-Fossano, Fano, Lanciano-Ortona, Massa Marittima-Piombino, Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Padova, Parma, Pescara-Penne, Pistoia, Reggio Emilia-Guastalla, Senigallia, Termoli-Larino, Treviso, Venezia, Vicenza) e di numerosi altri uffici diocesani (Caritas di Andria e di Faenza-Modigliana, Centro missionario di Fidenza, Commissione Stili di vita di Verona, Pastorale sociale e Caritas di Rimini, Pastorale sociale, ambiente e turismo di Trento, Centro di documentazione mondialità di Milano, Pastorale sociale e del lavoro di Vittorio Veneto).

 

La campagna Acqua. Dono di Dio e bene comune prende il via proprio in questo tempo pasquale, tempo di vita nuova, attraverso la diffusione di un MANIFESTO PASTORALE in cui vengono promossi stili di vita amici dell'acqua e sottolineata la necessità di tutelare il diritto all'acqua.

 

Il Manifesto Pastorale verrà presentato SABATO 30 APRILE in due città con la presenza di padre Alex Zanotelli:

 

  • alle ore 18.30 a Mestre (Venezia) a Santa Maria delle Grazie, via Poerio;
  • alle ore 21.00 a Padova, alla Cappella San Giuseppe Lavoratore, via Quarta Strada 7 ' Zona Industriale.

 

Acqua, dono di Dio e bene comune - si legge nel manifesto - è «una proposta cristiana al di sopra di ogni schieramento politico e ideologico, è una campagna che invita ad adottare stili di vita e comportamenti che tutelino questo prezioso bene comune, garantendone la disponibilità per tutti».

 

Concretamente viene proposto alle «Chiese locali, la costruzione di percorsi pastorali, adatti al proprio territorio, che conducano i cristiani a riscoprire lo sguardo di Francesco, che chiamava l'acqua 'sorella', rinnovando così coerentemente le proprie pratiche».

 

Pochi suggerimenti efficaci: da una cultura del buon uso dell'acqua, evitando sprechi, alla scelta di prodotti la cui realizzazione richieda poco acqua. E ancora privilegiare l'uso dell'acqua pubblica, adeguatamente controllata o confezionata a chilometri zero.

L'acqua si legge ancora nel testo «è un vero bene comune, che esige una gestione comunitaria, orientata alla partecipazione di tutti e non determinata dalla logica del profitto». E a questo proposito si sollecita la partecipazione attiva «al dibattito legato al referendum sulla gestione dell'acqua, che mira a salvaguardarla come bene comune e diritto universale, evitando che diventi una merce privata o privatizzabile, ma ripubblicizzandola mediante una forma di gestione pubblica e partecipata dei servizi idrici».

 

 

Alla diffusione del manifesto della campagna Acqua. Dono di Dio e bene comune, seguiranno iniziative differenziate nei diversi territori diocesani che saranno pubblicizzate dalle relative realtà di riferimento.

 

Ulteriori informazioni saranno disponibili nel sito della Rete interdiocesana dei Nuovi stili di vita, all'indirizzo http://reteinterdiocesana.wordpress.com

o rivolgendosi direttamente al coordinatore: don Adriano Sella:

email: nuovistilidivita@diocesipadova.it

telefono: 049 773687  fax: 049 8073307, cell. 346 2198404

 

 

CS 102/2011

Padova, 27 aprile 2011

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