cs 111_Maestro, dove abiti?TERZO RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO CARITAS SULLE POVERTÀ E LE RISORSE

Maestro, dove abiti? È questo il titolo del terzo rapporto dell’Osservatorio di Caritas Padova sulle povertà e le risorse, riferito ai dati raccolti nel 2015 nei Centri di ascolto vicariali e nei diversi Servizi della Caritas diocesana, che verrà presentato sabato 30 aprile 2016, ore 10-12, in aula tesi della Facoltà teologica del Triveneto a Padova (ingresso libero). Per l’occasione porterà il suo saluto il vescovo Claudio, cui seguiranno: l’introduzione di don Luca Facco, direttore di Caritas Padova; l’illustrazione dei dati e la fotografia che emerge dal territorio diocesano, a cura dell’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse, un approfondimento sulle problematiche abitative con l’intervento di Massimo Petterlin, segretario nazionale di SICET CISL (sindacato inquilini, casa e territorio, che insieme a Caritas nazionale ha curato la ricerca “Un difficile abitare”).

Questa terza edizione del Report sulle povertà e le risorse in Diocesi di Padova vede ampliarsi il bacino di riferimento (ora il territorio compreso nelle rilevazioni comprende 26 vicariati su 38 complessivi della Diocesi) e propone un focus particolare su una delle problematiche rilevate: la “questione casa”. Accanto all’evidenza delle difficoltà economiche e alle richieste di beni che arrivano agli sportelli Caritas, sta infatti emergendo una significativa forma di “povertà” e di disagio legata alla perdita o precarietà dell’alloggio. Il Report Caritas, su questo fronte, presta attenzione sia alla marginalità grave, che vede la totale assenza di un tetto sotto cui dormire, sia alle situazioni di “soglia” ossia di quelle persone che hanno ancora un’abitazione ma la provvisorietà della situazione economica le mette a rischio.

Il Report si sviluppa in due parti. Una prima in cui si cerca di fotografare l’andamento della povertà e del disagio a partire dai dati nazionali, per arrivare a Nordest e quindi al territorio diocesano. Una seconda parte dedicata agli esiti dei focus group, realizzati insieme ai beneficiari, ai volontari e agli operatori Caritas del territorio, focalizzati sulle problematiche abitative e le possibili soluzioni.
Osservando le dinamiche globali e alla luce delle ricerche internazionali emerge che la povertà – o più esattamente le “povertà plurali” come le chiama Caritas italiana per sottolineare le molte facce del disagio – è un dato in crescita, come si sta allargando lo scarto tra super-ricchi e tutti gli altri. Se nel mondo 62 persone possiedono tutte insieme un patrimonio equivalente a ciò di cui dispone la metà più povera della popolazione mondiale (dati Oxfam) anche in Italia esiste un 1% di benestanti che possiede il 23% della ricchezza nazionale netta del paese. Una povertà sempre più diffusa, insomma, che colpisce anche fasce inedite di popolazione e trova un primo significativo segnale nella riduzione delle spese sanitarie: i dati del dicembre 2015 pubblicati dal Censis dicono che il 41,7% della popolazione italiana ha rinunciato nell’anno ad almeno una prestazione sanitaria per mancanze di risorse economiche. Contestualmente diminuiscono i sussidi e la capacità di risposta del sistema pubblico.
Sul fronte “casa” – sottolinea il Report diocesano – la ricerca “Un difficile abitare” di Caritas italiana e Sicet segnala che «il disagio abitativo, nelle sue diverse configurazioni, ha raggiunto e superato la soglia dell’emergenza sociale, anche in conseguenza della carente o del tutto assente risposta pubblica nel settore: risultano sempre più ridotte le risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica e al sostegno con basso reddito, così come quelle per il sostegno dell’affitto». In particolare, il 73% delle persone che vive in affitto e il 71% di quante stanno pagando un mutuo (dato riferito agli utenti della ricerca Caritas-Sicet) si trova in una situazione di potenziale sofferenza economica in quanto il peso dell’affitto o della rata del mutuo supera il valore-soglia del 30% del reddito.
Tre le macroaree di criticità rilevate dalle 15 Caritas del Nordest, rispetto alle persone che si rivolgono ai servizi delle Caritas diocesane: la casa (93% degli utenti), il reddito (95%), il lavoro (90%).
Per quanto riguarda il territorio della Diocesi di Padova, e rispetto alle persone che si rivolgono ai Servizi diocesani e ai Centri di ascolto vicariali (che comprendono solo una parte, per quanto consistente, della povertà esistente) la situazione non si discosta dagli anni precedenti, ma conferma il prolungarsi della crisi economica e delle sue conseguenze. Circa tremila le persone (per un totale di circa seimila colloqui) che si sono rivolte nel 2015 ai Servizi diocesani centrali di Caritas (946) o ai Centri di ascolto vicariali (2.052), con una lieve preponderanza di donne (56%); in netta maggioranza le persone coniugate (circa l’80%); oltre il 60% vive in affitto. Dei 5.931 colloqui (3.630 nei vicariati e 2.301 nei servizi diocesani), quasi il 12% (697) ha presentato problematiche abitative (con una prevalenza – circa il 20% – in Padova città dove si concentrano i Servizi diocesani).

Sul fronte abitativo, se dai vicariati quattro persone su dieci di quante si presentano agli sportelli evidenziano l’assenza di un alloggio e una su cinque ha una sistemazione alquanto provvisoria, nelle zone centrali e cittadine le persone senza casa arrivano a sfiorare le sette su dieci, con un 20% di situazioni provvisorie. Un buon 50% delle persone che si rivolgono ai Centri di ascolto e ai Servizi diocesani e presentano problematiche abitative si colloca nella fascia di età dai 41 anni ai 60 anni, ma è altrettanto significativa la fascia del trentenni (28,8% nei vicariati e 21% in città). A presentare problematiche legate alla casa, in più del 65% dei casi si tratta di stranieri, con punte che arrivano al 68,9% a Padova.
Guardando al disagio abitativo grave, Caritas registra 90 situazioni – singole o di famiglia – molto significative: sette casi di persone e/o famiglie che utilizzano l’auto per dormire; 24 persone vivono in strada; 42 hanno trovato una sistemazione alquanto provvisoria e 17 usufruiscono di posti letto forniti da amici o parenti.
A fronte di tutte queste problematiche Caritas, rispetto a 247 richieste riferite all’alloggio (dall’accoglienza all’ascolto, dal segretariato al sussidio) è riuscita a individuare una soluzione per 200 casi, grazie alle strutture diocesane di accoglienza o ad altre collegate.
Tra queste ci sono anche le esperienze avviate con il progetto “La strada verso casa”, un adattamento padovano del progetto internazionale Housing First che – come dice il nome –pone la casa come primo passo per uscire dal disagio, mettendo al centro la persona e costruendole attorno appositi progetti di integrazione.

Ulteriori approfondimenti saranno offerti durante la presentazione del Report, che a breve sarà a disposizione anche sul rinnovato sito di Caritas Padova, all’indirizzo www.caritaspadova.it

La presenza di un vostro giornalista alla presentazione del Report è particolarmente gradita.

CS 111/2016
Padova, 29 aprile 2016