Le Cucine economiche popolari oltre a offrire servizi essenziali (mensa, docce, ambulatorio, vestiario…) alle persone che vivono situazioni di vulnerabilità, negli anni si sono sempre più aperte anche ai “servizi educativi”, in risposta a esigenze di promozione del welfare generativo; formazione e crescita personale; crescita della partecipazione sociale e della cittadinanza attiva.
Tra questi servizi c’è il PCTO – percorsi per le competenze trasversarli e l’orientamento, con il progetto ribattezzato IN-CON-TRA: L’INCONTRO TI CAMBIA, avviato dal 2021, nell’obiettivo di far maturare competenze nelle materie delle aree umanistiche, sociali e di cittadinanza attiva agli studenti delle scuole superiori di secondo grado.
Dal 2021 ad oggi sono stati in totale 226 i ragazzi/e (circa 75 per anno) delle classi III e IV superiore che vi hanno partecipato, provenienti da tre istituti scolastici del territorio: Leon Battista Alberti di Abano Terme, Eugenio Curiel, Concetto Marchesi di Padova.
L’esperienza si struttura in un modulo di 25 ore, articolato in cinque di formazione a scuola e 20 in presenza all’interno delle Cucine, dove la giornata viene suddivisa in tre momenti: presentazione delle attività laboratoriale e incontro; servizio e pranzo; debrifing. Durante l’esperienza gli studenti sono affiancati da una figura di riferimento (tutor). L’esperienza alle CEP si sviluppa nel periodo giugno-settembre in gruppi di 5-7 ragazzi per settimana, per un totale di 14 settimane.
Le attività laboratoriali, condotte in collaborazione con alcune associazioni e professionisti del territorio, toccano alcune tematiche: La storia e lo stile delle Cucine economiche popolari; i diritti dello straniero; Linguaggio dei media e pensiero critico; I diritti dello straniero e i flussi migratori; La stigmatizzazione e il pregiudizio; Ecosostenibilità, km0 e tutela dell’ambiente, giustizia climatica; diritti umani nel mondo.
Al termine dell’esperienza viene somministrato un questionario di verifica.
A margine dell’esperienza 2023 oltre al questionario ai ragazzi ne è stato rivolto uno anche a operatori (dipendenti e volontari) e ospiti delle CEP per valutare l’impatto del PCTO sul piano della formazione, della relazione a vari livelli: con gli ospiti, con i volontari, con gli operatori.
I questionari sono stati analizzati da Marta Gaboardi, ricercatrice del dipartimento di psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova. Hanno risposto 69 ragazzi/e; 9 operatori, 21 volontari (2/3 femmine, 1/3 maschi) di diversa “anzianità” di servizio; 51 utenti delle Cucine (per il 70% collocabile nella fascia 50-69 anni; prevalentemente uomini; per un quarto italiani; la metà al primo accesso alla Cucine), per un totale di 150 risposte.
Tra le domande: rispetto alle tue aspettative com’è stata l’esperienza alle CEP? Come valuteresti in generale la tua esperienza alle CEP? Come valuti la formazione ricevuta? (rivolte ai ragazzi); Come pensi che i ragazzi si sentano nella relazione con te? (rivolta a operatori, ospiti, volontari); Ti senti coinvolto nel progetto PCTO? Pensi che il tuo sostegno possa contribuire al buon esito del percorso formativo per i ragazzi? (rivolte a operatori e volontari); Pensi che l’incontro con te possa essere utile ai ragazzi? (rivolto agli ospiti).
Dai dati emerge che per il 98% degli studenti l’esperienza è stata positiva e (80%) li ha aiutati a cambiare la loro considerazione iniziale sulle Cucine, allenando quindi lo spirito critico, oltre all’esperienza sul campo.
Prima di questa esperienza – scelta per arricchirsi nell’incontro con persone che vivono una realtà di vita diversa o conoscere una realtà che opera con i senza fissa dimora – immaginavano le CEP come una barca affollata (53,6%), un vicolo buio (31,9%). A esperienza fatta… la percezione di barca affollata è diminuita (42,6%), ed emergono immagini come concerto musicale (32,4%) e campo fiorito (30,9%).
I risultati hanno evidenziato inoltre una valutazione tra “molto positiva” (70,6%) e abbastanza positiva (27,9%) dell’esperienza da parte dei ragazzi, con un residuale “così così”. Come pure è stata valutata dai più “interessante” e “coinvolgente” la relazione con gli ospiti delle Cucine. Sul piano della formazione la metà degli studenti (51,5%) si è detta molto soddisfatta e il 42,6% abbastanza soddisfatta, ritenendola primariamente utile e chiara, ma anche efficace, approfondita, adeguata, conosciuta. Molto coinvolgenti sono risultati gli incontri di condivisione.
In particolare le risposte dei ragazzi/e hanno portato a sottolineare il valore della relazione: dalla capacità di relazionarsi gentilmente con estranei o persone appartenenti a “mondi” molto diversi alla consapevolezza di alcuni stereotipi e pregiudizi che vengono azzerati dall’esperienza diretta. Tra i valori acquisiti o evidenziati dall’esperienza: l’accoglienza, il valore di un sorriso, l’empatia, la pazienza, l’importanza dello scambio culturale.
E tra i suggerimenti viene chiesto più tempo per socializzare con le persone che usufruiscono dei servizi delle Cucine e la possibilità di proporre il servizio in sala ai ragazzi che se la sentono per facilitare l’incontro.
Dando la parola alle persone che usufruiscono delle Cucine, emerge che il 60,4% ha ritenuto molto utile questa interazione con i ragazzi e il 20,8% abbastanza utile; mentre un 8,3% l’ha definita “abbastanza inutile”. Mentre il 70,8% ha ritenuto l’esperienza arricchente anche per se stessi oltre che per gli studenti.
Ciò che sorprende positivamente è la consapevolezza degli ospiti rispetto all’importanza di questi incontri con i ragazzi: la maggior parte si sente arricchita e apprezzano in particolare la pazienza e la positività dei giovani.
Interessante inoltre, analizzando anche le risposte di volontari e operatori, come emerga prioritaria la qualità dell’aspetto relazionale di questa esperienza: sentirsi ascoltati, accolti, considerati sono le espressioni che emergono per la maggiore.
E per tutti la consapevolezza di “aver imparato qualcosa di nuovo dalla formazione”!
CS 151/2023
Padova, 30 novembre 2023