In riferimento alla notizia pubblicata sul Mattino di Padova di martedì 6 settembre (pag. 14) in nome di un corretto uso dei termini e per evitare facili fraintendimenti su una materia tanto delicata quanto basilare per la vita sociale e per la vita cristiana, si precisa che l'unione fra due donne di cui si parla nell'articolo, non si può definire né tanto meno ha la valenza di matrimonio in senso cristiano. Nulla togliendo, infatti, al rispetto per la dignità delle persone e all'esistenza di un affetto tra due persone anche dello stesso sesso, l'amore sponsale rimanda all'amore biblicamente definito come unione tra un uomo e una donna.
Pertanto quello riferito dall'articolo, per la Chiesa, è in primo luogo un atto invalido, in quanto non si è celebrato il sacramento del matrimonio, che prevede il consenso tra un uomo e una donna battezzati, e inoltre è un atto illecito in quanto Franco Barbero risulta essere dimesso dallo stato clericale e come tale non è annoverato nella Chiesa tra i ministri ordinati, non può celebrare l'Eucaristia e gli altri sacramenti, né assumere incarichi propri dei chierici o attribuirsi titoli sacerdotali e portare abiti ecclesiastici.
CS 182/2011
Padova, 6 settembre 2011