“Via Crucis” in città

Pasqua è credere l'incredibile: la risurrezione di Gesù dai morti! Che il bene della vita vince sul male della morte. Eppure il male è un enigma che suscita da sempre interrogativi sofferti: 'Da dove viene il male? Perché esiste?'. E l'uomo tenta e ritenta delle risposte senza tuttavia giungere a trovarne di soddisfacenti. Di fronte al male, anche il credente non smette di chiamare in causa il suo Dio: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» E nella preghiera del Padre Nostro, insegnata da Gesù, l'ultima invocazione è «liberaci dal male».

Oggi, mercoledì 14 marzo, a metà del cammino quaresimale, alle ore 18.30 il Vescovo Antonio guiderà ' per il terzo anno consecutivo ' la 'VIA CRUCIS' per le strade centrali di Padova, nei luoghi più significativi, a partire dalla Cattedrale, fino alla Basilica del Santo, passando per le piazze, il Municipio, Prato della Valle, e saranno centinaia di persone a seguirlo.

Aprirà la processione la Croce.

 

La Croce, lo scandalo della croce, vuole riassumere tutti i mali presenti nelle nostre case e strade, soprattutto nei cuori delle persone.

Gesù ha incontrato l'umanità sofferente, volti e corpi sfigurati di tanti uomini e donne: Egli ha ascoltato la lezione della debolezza e della sofferenza e ha appreso l'arte della compassione e della misericordia. In realtà tutta la vita di Gesù è stata una battaglia contro il Maligno e un'azione di liberazione di quanti erano in potere della malattia, della morte, del peccato. Una lotta contro il male combattuta solo con l'amore, amore di Dio e amore degli uomini, amore fino alla fine. Amore che muore in croce.

 

La croce, questa realtà che dovrebbe essere 'parola e azione' per il cristiano, è tante volte ridotta a gioiello al collo, a portachiavi o banale oggetto di arredo. La vera forza del cristianesimo è invece il vissuto di uomini e donne che con la loro umanità hanno umanizzato la società, mossi dall'invito di Gesù: «Chi vuol essere mio discepolo, abbracci la croce e mi segua».

Durante la VIA CRUCIS faremo memoria dell'ospedale e del carcere, parleremo delle famiglie e degli immigrati stranieri, dei lavoratori e dei poveri.

 

Quando osserviamo la vita nel suo svolgersi quotidiano, quando tentiamo di leggere la storia e le storie, constatiamo che sono la potenza, la forza, l'arroganza, la violenza ad avere successo e ci diventa arduo scorgere nella debolezza una possibile beatitudine. La Croce di Gesù ha capovolto l'ordine: si parte dai piccoli, dagli umili, dai poveri e disgraziati, dai sofferenti e malfattori, dai rifiutati e insignificanti e si arriva alla Risurrezione.

Scandalosa è la morte violenta del Messia, Gesù di Nazareth, ma ancor più scandalosa è la risurrezione del Messia morto in croce. Il duello sempre presente nelle nostre vite, tra morte e amore, nella vita di Gesù ha trovato un vincitore: l'Amore ha vinto la morte e il male.

Gesù è lì, sulla Croce, a ricordarci che dalla sua morte può venire la vita, che, in fondo, siamo tutti viandanti dietro a Lui, l''uomo dei dolori', che redime e salva.

 

Mons. Daniele Prosdocimo
Vicario per la Pastorale Cittadina

 

 

CS 74/2012
Padova, 13 marzo 2012

 

 

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